Ancona, minacce e botte alla compagna:
niente carcere, ma solo se paga i danni

Ancona, minacce e botte alla compagna: niente carcere, ma solo se paga i danni
di Federica Serfilippi
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Giovedì 23 Maggio 2019, 05:15
ANCONA - Botte e minacce all’ex compagna sotto gli occhi del loro figlioletto e, per giunta, nel giorno del suo compleanno: condannato 27enne anconetano. L’uomo, conosciuto dalle forze dell’ordine per motivi legati allo spaccio di droga, dovrà scontare nove mesi di reclusione per i reati di lesioni personali e minacce. Il pm in udienza aveva chiesto tre mesi in meno. Stando a quanto decretato dal giudice Elisa Matricardi, la sospensione condizionale della pena è subordinata al risarcimento del danno (3mila euro) alla vittima, parte civile attraverso l’avvocato Annalisa Marinelli.
  
I fatti denunciati dalla donna, una coetanea dell’imputato, sono avvenuti nel giugno 2016, nel giorno del terzo compleanno del figlio. A quell’epoca, il 27enne (D.D.A. le sue iniziali) e la parte civile avevano interrotto al loro relazione. Il piccino aveva espresso l’intenzione di passare la festività con il papà. E così era stato, previo accordo tra i legali delle parti.
Stando a quanto raccontato dalla vittima, l’imputato aveva riportato il figlioletto a casa della mamma (alle Brecce Bianche) nel pomeriggio, con qualche minuto di ritardo rispetto a quanto stabilito inizialmente. Oltre ad aver sgarrato, il 27enne si sarebbe anche presentato alticcio. Per questi motivi, nell’androne del palazzo era andato in scena un battibecco con l’ex compagna. «Cercava per forza uno scontro con me» ha raccontato la vittima in udienza. Secondo quanto contestato, la donna era stata prima affrontata con un cazzotto, per fortuna schivato in extremis, e poi con un paio di calci alla schiena, all’altezza dei reni. La parte civile ha anche raccontato di una minaccia di morte pronunciata dall’ex compagno: «T’ammazzo, così finisco in galera per 30 anni». La scena si era svolta sotto gli occhi del piccino. Alla fine, era stato un amico dell’imputato a portarlo via dal palazzo, sventando il peggio. Erano arrivati anche alcuni condomini, attirati dalle urla della vittima. Lei era finita al pronto soccorso di Torrette. Nel referto erano stati segnati 15 giorni di prognosi. Dopo l’uscita dall’ospedale, la decisione di denunciare l’ex compagno e portarlo in un’aula di tribunale.
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