Ancona, Sos posti letto. Il rettore Gregori: «Maglia nera sugli alloggi. Eventi? Si può fare di più»

Ancona, Sos posti letti. Il rettore Gregori: «Maglia nera sugli alloggi. Eventi? Si può fare di più»
Ancona, Sos posti letti. Il rettore Gregori: «Maglia nera sugli alloggi. Eventi? Si può fare di più»
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Venerdì 9 Febbraio 2024, 03:45 - Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 07:39

Una popolazione di 16.844 studenti. Oltre 500 in più rispetto all’anno accademico precedente. Crescono gli iscritti e Ancona (c’è anche un assessorato ad hoc) vuole guadagnarsi a pieno titolo la nomea di città universitaria. Ma dipende dai servizi e dall’offerta in campo.

Magnifico Rettore Gian Luca Gregori, facciamo un’analisi. Alloggi: che risposta diamo agli studenti fuorisede?

«Purtroppo non buona.

Anzi, direi pessima. Purtroppo non è un mistero che abbiamo un grande ritardo su tutto ciò che riguarda il tema degli studentati. Siamo l’Ateneo che si caratterizza per numeri peggiori a livello marchigiano».

Ci dia un’idea.

«Abbiamo attualmente il 17-18% di copertura rispetto alle richieste. Questo perché c’è stata una scarsissima attenzione in passato».

Ora come pensa di colmare questo gap?

«Partiamo dal fatto che ad Ancona non abbiamo aree in cui si può pensare di costruire dei campus. Quindi rimane la possibilità e la necessità di sviluppare studentati diffusi: recuperare palazzi, strutture che oggi non sono utilizzate, ristrutturarle e trasformarle in posti letto».

E a che punto siamo su questo fronte?

«Queste operazioni si stanno facendo, e se ne sta occupando l’Erdis. Inoltre possiamo contare su un proficuo rapporto con il Comune di Ancona e, per quanto ci compete, con l’assessorato all’Università».

Potrebbe tradurre “proficuo rapporto”?

«Con l’assessore Marco Battino siamo in contatto costante, sia sul tema degli alloggi sia sulle azioni per migliorare l’offerta da mettere in campo per gli studenti. Penso alla socialità e agli eventi, ad esempio».

In realtà gli studenti lamentano spesso la mancanza di proposte attrattive in città.

«Io vedo da parte del Comune un’attenzione ampia su questo tema, le basi ci sono. Si può solo dare un’accelerata sui fatti. Per quanto riguarda noi, l’Univpm organizza molti eventi di vario genere: a carattere culturale-scientifico, ma anche di puro intrattenimento. Quindi dire che mancano eventi non è corretto, si possono incrementare. Questo sì».

Altro tema caro agli studenti: i trasporti. Ancona risponde adeguatamente alla domanda?

«L’Univpm ha un accordo con Conerobus attraverso il quale contribuisce ad abbassare di 50 euro l’abbonamento agli autobus. Si potrebbe fare uno passo in più, garantendo l’abbonamento gratuito agli studenti borsisti con Isee basso. Potrebbe essere una buona proposta».

Viriamo sulla didattica, in questi giorni ci sono gli open days: quali sono le leve su cui state puntando?

«Abbiamo incrementato il numero di corsi di laura da 50 a 70, e si caratterizzano per essere sempre più transdisciplinari. Ci troviamo di fronte ad insegnamenti tradizionali che vengono sviluppati grazie a nuove tecnologie digitali e si caratterizzano per essere in lingua inglese».

Riescono ad attrarre studenti stranieri?

«Certamente, tanto che siamo passati dall’1% di studenti stranieri nel nostro Ateneo al 5%. Il corso Digital economic & business, ad esempio, è in prevalenza frequentato da stranieri, come il corso in Medicine and technology. L’insieme dell’offerta ha portato ad un aumento degli iscritti, passato quest’anno da 5mila a 5.600».

Per chiudere: gli obiettivi da inanellare?

«Mantenimento del corpo studentesco, attrattività per incrementarlo e conversione per riavvicinare i cosiddetti “Neet” e far capire loro quanto sia importante studiare».

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