Incuria e degrado, tanti buchi neri nel cuore della città: quale futuro per gli ex cinema

Il cinema Galleria
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Lunedì 3 Febbraio 2020, 06:55
ANCONA - Erano scatole magiche in cui i sogni prendevano vita. Sono diventate contenitori vuoti dal destino incerto, dove regnano soltanto incuria e degrado. I cinema Coppi, Alhambra, Mr. Oz, Astra ed Enel sono stati a lungo punti di riferimento per tutti gli appassionati della settima arte. Il calo generalizzato degli spettatori e l’avvento dei multiplex hanno però fatto sì che chiudessero uno dopo l’altro, lasciando profondi buchi neri nel cuore della città, laddove prima regnava la luce.

L’unico per il quale si era prospettata la possibilità di tornare alla propria antica funzione è il cinema Astra. In disuso da oltre un decennio, dopo essere stato anche un auditorium e un’aula universitaria, nel 2017 era stato assegnato dall’amministrazione comunale in locazione per 13 anni alla Guasco Srl. La società, che si occupa di cinema ed editoria, era stata l’unica a presentare un’offerta all’asta pubblica indetta dal Comune. L’idea era quella di realizzare un vero e proprio centro culturale, con una sala cinematografica da 150 posti al piano terra dotata anche di un ampio palco per il teatro, e un bistrot al piano superiore, che avrebbe avuto un ingresso autonomo, ma sarebbe stato collegato alla sala da una scala interna. 

 

Peccato che la locazione non è mai stata formalizzata. «Il progetto di recupero era pronto e avevamo anche versato una caparra per l’affitto - fa sapere l’ad di Guasco srl, Fabrizio Saracinelli - se non che durante un sopralluogo sono emerse problematiche inerenti l’edificio». Problematiche cui avrebbe dovuto porre rimedio il Comune, proprietario dell’immobile. Ma gli interventi necessari non vengono eseguiti e non vengono neanche messi in programma, tanto che alla Guasco viene anche restituita la caparra. 

«Da allora non ci hanno più fatto sapere niente - rivela Saracinelli -, ma ormai il treno è passato. Allora erano disponibili i contributi a fondo perduto che il ministero concedeva per il recupero dei cinema storici. Senza di quelli, oggi come oggi, non so se presenteremmo una nuova offerta». Insomma, una grande occasione persa. Gli altri ex cinema, tutti ospitati in immobili in mano a privati, sarebbero invece dovuti diventare condomini, autorimesse e locali commerciali. Ma anche qui ogni cosa è ferma. 

L’ex cinema Enel segue il destino del resto dell’edificio, che avrebbe dovuto accogliere uffici, appartamenti e parcheggi. Nel 2012 la società che lo aveva acquistato tre anni prima aveva incaricato lo studio dell’ingegner Vladimiro Muti di elaborare un progetto di recupero. Il progetto, che prevedeva la realizzazione di circa 35 appartamenti, uffici e attività commerciali, nonché di un parcheggio interrato e un secondo park multipiano meccanizzato all’entrata della galleria San Martino, era anche stato approvato dal Comune. Poi, però, la società è stata messa in liquidazione e l’edificio è rientrato tra i beni da mettere all’asta.
«Il problema - spiega l’ingegner Muti - è che il tecnico incaricato dal tribunale per fare la perizia ha stabilito che l’immobile vale più di 5 milioni di euro, praticamente il prezzo che la società ha pagato per rilevarlo nel 2009. Un prezzo totalmente fuori mercato, che nessuno sarebbe disposto a sborsare». Per questo l’avvocato che cura la vendita avrebbe chiesto di rivedere la valutazione. Tutto bloccato anche per il supercinema Coppi. Pure qui il progetto c’era e prevedeva la realizzazione di 26 appartamenti, di cui due da 110 metri quadrati. Poi tutto è saltato. L’amministrazione comunale aveva chiesto ai proprietari di rivederlo: il cinema avrebbe dovuto lasciare il posto a sei piani di appartamenti per l’edilizia convenzionata. Ma la pratica non è mai andata avanti. 

«I proprietari non si sono più fatti sentire» riferisce l’assessore all’Urbanistica Pierpaolo Sediari. Quanto all’Alhambra, nel dicembre 2006 la proprietà aveva ottenuto dal Comune un permesso a costruire, rinnovato a giugno 2008 e finalizzato a una modifica radicale dell’immobile. Il progetto prevedeva: al piano terra un’autorimessa con 15 posti auto, 17 cantine, un locale commerciale e dei locali tecnici; al primo e secondo piano 12 appartamenti. L’ex cinema era poi però finito dentro il fallimento della Clemi cinematografica srl e messo all’asta. Tutte le aste sono fin’ora andate deserte. Stessa sorte per il Mr.Oz, anch’esso della Clemi. In questo caso, però, la vendita è stata perfezionata giusto un anno fa per 520mila euro. L’ipotesi di riqualificazione prevedeva la realizzazione di un’autorimessa di 360 mq al piano interrato, un negozio di 200 mq, uffici e appartamenti, per un investimento di 1,5 milioni di euro. A oggi, tuttavia, non si sa ancora chi abbia acquistato l’immobile e in Comune non è arrivata alcuna richiesta a costruire.
 
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