Tenta di rubare le offerte, accusato da un infermiere dell'Inrca: «Non è vero, si era incastrata una moneta»

Il tentato furto è avvenuto nella chiesetta dell'Inrca
Il tentato furto è avvenuto nella chiesetta dell'Inrca
di Teodora Stefanelli
2 Minuti di Lettura
Martedì 9 Novembre 2021, 11:15

ANCONA - Avrebbe tentato di sradicare una grossa cassetta di sicurezza per rubare le offerte dei fedeli contenute al suo interno nella chiesa dell’Inrca di Ancona. Un 48enne anconetano, già noto alle forze di polizia, è accusato di tentato furto per un episodio accaduto il 10 gennaio del 2019. Ieri mattina, a testimoniare davanti al giudice Lamberto Giusti, erano presenti l’infermiere che quel giorno aveva udito degli strani rumori provenire dalla chiesa e il poliziotto che lo aveva fermato all’uscita dell’ospedale.


«Stavo camminando lungo il corridoio – ha detto in aula l’operatore sanitario – quando ho avvertito dei rumori metallici provenire dalla stanza. Ho visto l’uomo armeggiare con la grossa scatola di ghisa come se volesse trascinarla o rovesciarla.

La cassetta era chiusa con la serratura». A quel punto l’uomo si sarebbe diretto verso l’uscita nel tentativo di fuggire.

Il suo avvocato difensore, Luca Bartolini, spiega come per il suo assistito sarebbe stato impossibile sollevare quel cubo di ferro troppo pesante per la sua corporatura. Inoltre non poteva scappare in fretta e furia visti i suoi problemi di deambulazione e il fatto che più volte si sia dovuto sottoporre ad interventi chirurgici.

Stando alla versione del legale quel giorno il 48enne si trovava nella struttura di ricovero per far visita ad una parente e, in quell’occasione, era passato in chiesa per fare un’offerta, accendere una candela e pregare.


La moneta, però, si sarebbe incastrata e quindi lui avrebbe dato degli scossoni alla scatola per permette così ai soldi di entrare. Infine il legale riferisce che l’uomo, fermato dalla polizia all’uscita dell’Inrca, non aveva con sé la refurtiva e neppure oggetti per scassinare.

A fare chiarezza saranno ora le spycam. E’ stata infatti disposta la visione delle telecamere di sorveglianza per chiarire la dinamica dell’accaduto. L’udienza è stata rinviata al 24 gennaio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA