Corsa contro il tempo per i fondi Pnrr: il Comune di Ancona a testa bassa per i progetti

Corsa contro il tempo per i fondi Pnrr: il Comune di Ancona a testa bassa per i progetti
Corsa contro il tempo per i fondi Pnrr: il Comune di Ancona a testa bassa per i progetti
di Maria Cristina Benedetti
4 Minuti di Lettura
Venerdì 25 Novembre 2022, 01:55

ANCONA - In un quadro d’insieme da 54 milioni, di cui 51 targati Pnrr, e da 43 progetti finanziati, fissa il futuro di Ancona. Al motto di efficientamento e innovazione, la sindaca Valeria Mancinelli imprime il salto green della Dorica. La garanzia che sia sfida vinta segue, tuttavia, un conteggio parallelo. Quello del tempo. Tiranno.

I lavori dovranno essere aggiudicati entro il 2023 e la consegna, con tanto di rendicontazione, dovrà avvenire nella prima metà del 2026. Con step intermedi a fine 2024. La sintesi della partita, fondante e complessa, del Piano nazionale di ripresa e resilienza è una corsa a testa bassa. Per agganciare le risorse, gli uffici tecnici di Palazzo del Popolo hanno lavorato tre volte più dell’ordinario. Un processo impegnativo, che ha permesso di aggiudicarsi l’85% dei bandi ai quali si era candidati. Appena una decina sono i progetti rimasti tagliati fuori. 
L’occasione 
È il fattore-tempo a condurre la procedura, degno corollario della transizione ecologica. «Un’occasione unica, un treno che passa ogni mezzo secolo. Guai a perderlo», non transige il primo cittadino. Scorre veloce un canovaccio già noto. Lo start è al capitolo grandi contenitori: il recupero del Mercato delle Erbe, a cui sono destinati 5,3 milioni; il restauro della Pinacoteca Podesti (900mila euro); il completamento e la valorizzazione della Mole (3 milioni); il risanamento strutturale della Biblioteca Benincasa (4,6 milioni); la ristrutturazione, con adeguamento sismico, del Palaveneto, per la quale la giunta ha deliberato 6 milioni. Il denominatore è comune: nuovi spazi di aggregazione sociale e una spinta alla promozione economica e turistica della città. «È come se dovessimo organizzare le Olimpiadi» dà spessore alla dedizione Ida Simonella. «Il Pnrr è la grande occasione per la città di ripensarsi»: segue il teorema dei massimi sistemi l’assessore al Bilancio, che coordina l’attività di programmazione e progettazione dei bandi. Al motto di “tutti vincono o tutti perdono” esalta la squadra: «Ringrazio la macchina comunale e gli assessori, perché è un lavoro immenso con una tempistica ferrea». È dalla stessa parte del tavolo, ideale e di fatto, della Mancinelli: «Era un treno che non potevamo perdere». 
Il filo della continuità è saldo nelle mani di Paolo Manarini. Dall’alto della sua delega ai Lavori Pubblici, evidenzia che quel tesoretto è tra gli strumenti necessari per assicurare la prosecuzione del Piano strategico di Ancona: «Il grande lavoro che è stato fatto - è il suo nota bene - deriva da questa visione della città. C’è stato un importante impegno progettuale, reso possibile anche dalle numerose recenti assunzioni, un centinaio, molte delle quali di ingegneri». Alleggerisce il carico: «I prossimi piani delle opere pubbliche potranno godere di un peso preponderante delle entrate dallo Stato e, quindi, di un minore aggravio sulle casse comunali». Passa alla messa in pratica: «Tutti gli interventi hanno la caratteristica dell’efficientamento energetico. Quello previsto per il Teatro delle Muse consentirà un risparmio di 54mila metri cubi di gas all’anno e un calo delle emissioni di CO2 del 27%; per lo Sperimentale si prevede una riduzione del 30% del costo dell’energia elettrica, con un meno 66% per le emissioni di CO2». Sua è stata l’idea di arrivare, attraverso un’unica gara, a un accordo quadro con progettisti esterni convenzionati. Converte in cifre, la sindaca: «Un impegno da 5 milioni». 
L’allarme 
Non concede un istante in più, la Simonella. «Per il mercato di piazza D’Armi – rammenta – vogliamo partire con la gara d’appalto all’inizio del nuovo anno.

Nel bilancio di previsione 2023 sarà prevista la somma da destinare: 6,5 milioni». Questa volta saranno mutui, ma è vietato attendere. Ed è sempre il tempo che torna, come un tarlo. «Servono deroghe, oppure non ce la faremo a capitalizzare i fondi del Pnrr». È il grido d’allarme lanciato dai sindaci dei comuni rimasti intrappolati nell’emergenza-terremoto, raccolto nell’ultima riunione dell’Anci Marche, presieduta dalla Mancinelli. Il rischio è di veder saltare milioni di contributi e di progetti. Un sottoinsieme del conteggio parallelo.

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