ANCONA - C’è chi ferma il traffico, chi indica lo spazio libero, chi aiuta a fare manovre. Il tutto in cambio di una piccola offerta, che diventa un gesto obbligatorio per chi non ha voglia di trovare problemi. Il mercato del Piano è di nuovo il regno dei parcheggiatori irregolari.
La strategia
«Quello che mi ha stupito, al nostro arrivo, è stata l’immagine di un abusivismo organizzato: è vero, sono persone disperate che si arrangiano in questo modo, ma è impressionante constatare come abbiano affinato una strategia ben precisa, senza nessuno che controlli o li allontani», racconta Arianna C., una lettrice del Corriere Adriatico residente in provincia, che ha voluto raccontare l’esperienza vissuta venerdì. «Ero con mia madre, da tempo non visitavamo il mercato del Piano - dice -. Premetto che non ci è successo nulla e che il colore della pelle non c’entra nulla: chi non ha niente al mondo deve pur trovare il modo di sopravvivere. L’impressione che abbiamo avuto, però, è di un quartiere lasciato nel degrado e senza vigilanza».
Arianna entra nel dettaglio. «C’erano diversi abusivi, tutti ragazzi africani, ed erano dislocati in maniera tale da coprire l’intera area dei due parcheggi: un paio erano all’ingresso dell’ex campo sportivo, altri due di fronte. Ma guardandomi attorno mi sono resa conto che ce n’erano molti altri ed erano tutti perfettamente organizzati e coordinati tra di loro. Appena siamo arrivate, uno di loro si è piazzato in mezzo alla strada per fermarci, l’altro ha fatto uscire tre auto e ho notato che riceveva dei soldi. Quindi mi è stato indicato dove parcheggiare e quando ho cambiato direzione, mi hanno urlato per seguire i loro consigli».
Alla fine, anche Arianna si è piegata all’usanza di lasciare l’elemosina: un euro per il servizio d’assistenza nell’affollata piazza d’Armi. «Io non ho avuto problemi - aggiunge - ma mi rendo conto che un anziano può percepire insicurezza, lasciarsi intimorire e sentirsi costretto a pagare per una forma di abusivismo che, sinceramente, dà fastidio, diventandone complice».
I precedenti
In passato non sono mancati episodi spiacevoli: insulti, minacce, auto rigate, carrozzerie ammaccate, ritorsioni per un “no” di troppo alle richieste di denaro, talvolta molto insistenti. Va detto che spesso la polizia locale è intervenuta per allontanare gli abusivi, con tanto di denunce e sanzioni. Ma dopo il fuggi fuggi, si ritorna sempre al punto di partenza, come se il fenomeno fosse impossibile da debellare.
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«Accerchiata da parcheggiatori abusivi, che paura». Il racconto di una donna alle prese con una banda
di Stefano Rispoli
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Domenica 6 Settembre 2020, 04:55
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