«Accerchiata da parcheggiatori abusivi, che paura». Il racconto di una donna alle prese con una banda

«Accerchiata da parcheggiatori abusivi, che paura». Il racconto di una donna alle prese con una banda
«Accerchiata da parcheggiatori abusivi, che paura». Il racconto di una donna alle prese con una banda
di Stefano Rispoli
2 Minuti di Lettura
Domenica 6 Settembre 2020, 04:55
ANCONA - C’è chi ferma il traffico, chi indica lo spazio libero, chi aiuta a fare manovre. Il tutto in cambio di una piccola offerta, che diventa un gesto obbligatorio per chi non ha voglia di trovare problemi. Il mercato del Piano è di nuovo il regno dei parcheggiatori irregolari.

 
La strategia
«Quello che mi ha stupito, al nostro arrivo, è stata l’immagine di un abusivismo organizzato: è vero, sono persone disperate che si arrangiano in questo modo, ma è impressionante constatare come abbiano affinato una strategia ben precisa, senza nessuno che controlli o li allontani», racconta Arianna C., una lettrice del Corriere Adriatico residente in provincia, che ha voluto raccontare l’esperienza vissuta venerdì. «Ero con mia madre, da tempo non visitavamo il mercato del Piano - dice -. Premetto che non ci è successo nulla e che il colore della pelle non c’entra nulla: chi non ha niente al mondo deve pur trovare il modo di sopravvivere. L’impressione che abbiamo avuto, però, è di un quartiere lasciato nel degrado e senza vigilanza».
Arianna entra nel dettaglio. «C’erano diversi abusivi, tutti ragazzi africani, ed erano dislocati in maniera tale da coprire l’intera area dei due parcheggi: un paio erano all’ingresso dell’ex campo sportivo, altri due di fronte. Ma guardandomi attorno mi sono resa conto che ce n’erano molti altri ed erano tutti perfettamente organizzati e coordinati tra di loro. Appena siamo arrivate, uno di loro si è piazzato in mezzo alla strada per fermarci, l’altro ha fatto uscire tre auto e ho notato che riceveva dei soldi. Quindi mi è stato indicato dove parcheggiare e quando ho cambiato direzione, mi hanno urlato per seguire i loro consigli».
Alla fine, anche Arianna si è piegata all’usanza di lasciare l’elemosina: un euro per il servizio d’assistenza nell’affollata piazza d’Armi. «Io non ho avuto problemi - aggiunge - ma mi rendo conto che un anziano può percepire insicurezza, lasciarsi intimorire e sentirsi costretto a pagare per una forma di abusivismo che, sinceramente, dà fastidio, diventandone complice».

I precedenti
In passato non sono mancati episodi spiacevoli: insulti, minacce, auto rigate, carrozzerie ammaccate, ritorsioni per un “no” di troppo alle richieste di denaro, talvolta molto insistenti. Va detto che spesso la polizia locale è intervenuta per allontanare gli abusivi, con tanto di denunce e sanzioni. Ma dopo il fuggi fuggi, si ritorna sempre al punto di partenza, come se il fenomeno fosse impossibile da debellare.

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