Torrette, tutti i 40 posti letto del reparto di Malattie infettive destinati al Coronavirus

Torrette, tutti i 40 posti letto del reparto di Malattie infettive destinati al Coronavirus
Torrette, tutti i 40 posti letto del reparto di Malattie infettive destinati al Coronavirus
di Maria Cristina Benedetti
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Giovedì 16 Dicembre 2021, 06:15

ANCONA - Non tutto subito. Gli Ospedali Riuniti tornano a dilatare il perimetro del piano pandemico. Dopo la cabina di regia di lunedì in Regione e il vertice dell’unità di crisi, martedì a Torrette, i numeri prendono corpo e sostituiscono congetture e ipotesi. La palazzina di malattie infettive verrà convertita alla cura del Covid, tutti i 40 letti, tra clinica e divisione. La logica del passaggio successivo è più di concentrazione che d’incremento.

Della serie: saranno raccolti in 2R, il reparto dove sono stati attivati i 32 nuovi posti di terapia intesiva, i nove letti di rianimazione e gli altrettanti di semintensiva. Un criterio d’accentramento che s’è reso necessario per stabilire percorsi netti e separati per i contagiati. Per non tornare a “sporcare” le corsie. 
Il bando 
La prima mossa sullo scacchiere pandemico avverrà entro la fine della settimana e riguarderà la totale mutazione dei due reparti governati da Andrea Giacometti e da Marcello Tavio. Malattie infettive. Subito dopo l’azione passerà alla fase “tutti in 2R”. In questo caso la criticità resta legata al fattore umano. Tradotto: il personale specializzato. Per contenere il danno, agli Ospedali Riuniti è ancora aperto, e lo sarà per altri dieci giorni, un bando per infermieri. Un passo che, tuttavia, non sarà risolutivo, poiché tra i tempi di scadenza e quelli per la messa in pratica trascorrerà poco meno di un mese. Un’attesa che mal si concilia con gli allarmi, incalzanti, di aumento contagi e ricoveri. Una previsione che stride con la sentenza dell’Osservatorio Epidemiologico regionale: l’incremento dei positivi riguarda soprattutto la provincia di Ancona, 283 casi solo ieri. Il rischio concreto torna a essere quello di dover frenare l’attività chirurgica che, con il Coronavirus, condivide le stesse esigenze di professionalità e di competenze. 
I numeri 
Non tutto subito.

Ma molto presto. Le griglie del report quotidiano dei ricoveri-Covid ieri era da “segnalato pericolo”. Torrette era satura. Trentaquattro erano i pazienti non al limite della gravità, dei quali 18 non immunizzati, 14 quelli con ciclo vaccinale completo e due nel mezzo del cammino. Dei nove che erano in rianimazione sette non sono passati per le vie della profilassi e due sì. Il Salesi era un soffio dall’esserlo, colmo, con otto postazioni occupate sulle dieci dedicate al contrasto del virus. Due piccini, venuti al mondo positivi, erano sotto stretta osservazione in rianimazione neonatale. Dei sei che erano seguiti in regime ordinario, due non hanno toccato dose, uno non ha fatto il percorso netto e tre non sono in età vaccinabile. All’Inrca, l’istituto della Montagnola per la cura degli anziano, nella Palazzina Persichetti sono seguiti dieci positivi. L’idea è di raddoppiare la disponibilità d’accoglienza. La misura del pieno al punto da non sopportare altro.

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