ANCONA - Un cuore sotto la divisa. Un cuore che batte e che si emoziona ma le regole del buon senso non permettono come è giusto che sia nessun coinvolgimento emotivo. Regole non scritte che a volte mettono in difficoltà anche i militi della Croce Gialla di Ancona che sempre più spesso si ritrovano a vivere certe situazioni dove tutto è permesso, tranne le lacrime. Per quelle il tempo viene dopo, lontano da sguardi indiscreti, magari nel piazzale antistante il pronto soccorso dell’ospedale di Torrette sotto il cielo stellato con lo sguardo perso all’orizzonte ma con la speranza che lassù qualcuno possa davvero aiutare la persona appena soccorsa.
Il soccorso
Il Covid non perdona, entra nelle case in modo subdolo e poco alla volta infetta i componenti. Un virus che non guarda in faccia a nessuno e allora ecco arrivare i primi sintomi: la febbre, la mancanza del gusto, ma sopratutto le difficoltà a respirare. I bambini sono quelli meno esposti a queste problematiche. Chi invece si espone a queste complicazioni sono gli adulti. Ne sa qualcosa una mamma-coraggio che venerdì sera, allo stremo delle forze, in un appartamento del centro, non ha potuto fare a meno di chiamare il Nue 112 per farsi accompagnare in ospedale, dal momento che faticava a respirare. Allertati dal 118, i militi della Croce Gialla, intervenuti sul posto, una volta indossati i dispositivi di protezione e suonato il campanello dell’abitazione, hanno prestato aiuto alla donna che era pronta per essere trasportata a Torrette. In affanno e con un filo di voce, la donna si è voltata verso il marito e i due bambini che la tenevano per mano, tutti positivi al Covid. «Fate i bravi e date una mano a papà, io torno presto» li ha rassicurati, con coraggio esemplare.
La scena ha commosso i militi della Croce Gialla che hanno preso in consegna la donna, facendola salire sull’ambulanza.
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