Basta un clic per truccare voti e assenze: cinque studenti-hacker finiscono a processo

Basta un clic per truccare voti e assenze: cinque studenti-hacker finiscono a processo
Basta un clic per truccare voti e assenze: cinque studenti-hacker finiscono a processo
di Teodora Stefanelli
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Venerdì 24 Giugno 2022, 07:05

ANCONA  - Erano entrati in possesso delle password dei professori per truccare il registro elettronico di classe. Per gli ex studenti del liceo Savoia Benincasa il gup Francesca De Palma ha accolto ieri i progetti di messa alla prova, variabili dai 4 ai 6 mesi, presentati dallo stuolo di avvocati tra cui Manuel Piras, Giacomo Curzi, Roberta Di Martino, Andrea Rossolini e Alessio Stacchiotti. Sono 27 i giovani ammessi alla Map. Istituto a cui hanno rinunciato altri 5 ex studenti, che hanno deciso di affrontare il processo per dimostrare la loro assoluta estraneità ai fatti contestati. 

 
La ricostruzione 
I ragazzi erano stati accusati di accesso abusivo al sistema informatico e falso materiale.

Dalle indagini era emerso che gli alunni-hackers avevano cancellato uscite anticipate, entrate in ritardo, assenze ingiustificate e, in alcuni casi, ritoccato i voti nell’anno scolastico 2015-2016 per presentarsi con un profilo migliore all’esame di maturità. Attraverso opere di volontariato e lavori socialmente utili, chi ha chiesto la messa alla prova avrà la possibilità di lasciarsi alle spalle questa storia una volta per tutte. Tra i vari percorsi proposti, c’è anche quello di una ragazza che si dedicherà all’ippoterapia, cioè all’equitazione a scopo terapeutico per soggetti con deficit psico-fisici. In caso di giudizio positivo del giudice, al termine del progetto di volontariato i reati contestati verranno dichiarati estinti. Per altri 5 giovani coinvolti in questa vicenda, invece, si aprirà il processo alla fine di febbraio del 2023. Due, invece, sono stati prosciolti perché essendo all’epoca dei fatti non ancora diciottenni erano stati già giudicati dal tribunale per i Minorenni e assolti per irrilevanza del fatto.

Tra gli ex studenti ci sono 23 ragazze e 11 ragazzi di tre classi diverse, per lo più dell’ultimo anno. Alcuni di loro hanno terminato l’università, altri ancora stanno già lavorando. All’epoca dei fatti stavano tutti affrontando l’ultimo anno di liceo. Con le chiavi d’accesso dei professori che i ragazzi erano riusciti in qualche modo a procurarsi, sarebbero entrati abusivamente nel sistema informatico dell’istituto, collegato al server del Miur, per migliorare la propria presentazione in vista dell’esame di Stato e cancellare le tracce di alcune assenze.

Le manomissioni contestate erano state scoperte dalla preside Alessandra Rucci, che oggi ricopre la carica di dirigente del liceo scientifico Galilei, dopo un confronto tra il registro elettronico e un fascicolo cartaceo dove venivano tenute le “storie didattiche” degli alunni. Vedendo alcune palesi discrepanze, la dirigente si era messa in allarme e da lì era partita la denuncia alla Polizia Postale. All’inizio delle indagini erano finiti nell’occhio del ciclone anche alcuni genitori, ma poi le loro posizioni erano state archiviate perché avevano dimostrato di non essere loro a collegarsi da pc usati dai figli per entrare nei registri. 

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