Ancona, allarme infiltrazioni al Poggio, chiude San Biagio: le frazioni non hanno più chiese

Ancona, allarme infiltrazioni al Poggio, chiude San Biagio: le frazioni non hanno più chiese
Ancona, allarme infiltrazioni al Poggio, chiude San Biagio: le frazioni non hanno più chiese
di Roberto Senigalliesi
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Mercoledì 27 Settembre 2023, 02:50 - Ultimo aggiornamento: 28 Settembre, 15:14

ANCONA - Chiusa anche la chiesa di San Biagio, al Poggio di Ancona. Dopo quella di Massignano, a causa del crollo del tetto, arriva la triste notizia per i residenti della frazione anconetana del Poggio che, da domenica, vedranno spostata la Messa delle 9,30 nel vicino teatrino parrocchiale.

La causa è quella delle infiltrazioni d’acqua, e probabilmente dell’assestamento alle scosse di terremoto, provenienti dal tetto che hanno costretto il parroco don Aldo Pieroni ad un sopralluogo dei vigili del fuoco, per evitare complicazioni.

Il provvedimento

Il responso è stato netto: meglio non rischiare e chiudere la chiesa in attesa di verificare l’entità dei danni, il costo per ripristinarli ed il tempo necessario per sanarli. «Già da qualche mese – racconta don Aldo – avevano chiuso ai fedeli la navata di destra proprio per le crepe creatasi al soffitto.

Ma, stante anche quello che è successo a Massignano, abbiamo voluto vederci chiaro. Ed il responso dei vigili del fuoco è stato chiaro: meglio non rischiare in attesa di ulteriori verifiche. Il soffitto della navata interessata è pieno di avvallamenti ed un eventuale crollo potrebbe interessare tutta la chiesa». Ingresso transennato da ieri e funzioni spostate al teatrino parrocchiale. «Per fortuna abbiamo al Poggio una soluzione di ripiego con il teatrino, a pochi metri di distanza, che si presta all’occorrenza. A Massignano, invece, si lamenta don Aldo – non abbiamo avuto ancora risposte da parte del Comune sull’utilizzo del centro sociale, di fronte alla chiesa di santa Margherita, che è pienamente utilizzabile. Speriamo facciano presto a dare l’autorizzazione perché la gente del posto protesta e vorrebbe riavere almeno questo spazio per le funzioni religiose. Per quanto riguarda il Poggio ho già interessato il l’Arcivescovo, mettendolo al corrente della situazione. Vedremo il da farsi ma l’incolumità pubblica ha avuto il suo giusto peso». 

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