ANCONA Quando si è vista recapitare la bolletta-monstre dell’acqua da 31mila euro, più un successivo conguaglio da 5mila euro, per poco non si è sentita male. Ha pensato a un errore o a qualche abusivo infiltrato nel suo appartamento, peraltro disabitato da anni. Ma poi si è convinta che la causa di quella spropositata doppia fattura di Viva Servizi sarebbe da ricondurre alla rottura di una tubazione, a suo dire causata dagli operai che hanno lavorato al restylinga da 2,6 milioni della scuola De Amicis.
La ricostruzione
Sì perché l’abitazione sul viale della Vittoria di proprietà della dottoressa che minaccia di fare causa al Comune, se non verrà risarcita, confina proprio con il plesso rimesso a nuovo dalla precedente Amministrazione, fatta salva la palestra che è stata prima costruita e poi demolita per difetti strutturali. Secondo la donna, il contatore dell’acqua che serve il suo appartamento è collocato all’interno di un muretto e insiste nel cortile della De Amicis dove, nel corso del 2022, è stato allestito il cantiere per l’esecuzione di lavori di adeguamento sismico dell’edificio scolastico. Durante l’intervento - sostiene sempre la ricorrente - il muretto sarebbe stato divelto e il contatore sarebbe stato appoggiato a terra ed esposto a urti da parte dei mezzi meccanici del cantiere.
La sorpresa
Nel febbraio scorso la donna ha ricevuto da Viva Servizi una segnalazione per un consumo eccezionale di acqua nel periodo tra il 27 agosto 2022 e il 15 febbraio 2023, a cui ha fatto seguito una doppia (amara) sorpresa: una bolletta da 31mila euro più un successivo conguaglio da 5mila euro.