Bar del Duomo ancora fermo al palo, cantiere infinito: «I lavori non prima di ottobre»

Bar del Duomo ancora fermo al palo, cantiere infinito: «I lavori non prima di ottobre»
di Andrea Maccarone
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Martedì 12 Aprile 2022, 07:30

ANCONA - L’affaire che tiene imprigionato il Bar del Duomo in un cantiere senza fine non si è ancora sbloccato. Il titolare Antonio Ambrosio è sempre alla ricerca di un’impresa edile a cui affidare l’incarico per la ristrutturazione dell’immobile. Ma se da una parte l’imprenditore è in apprensione per le sorti della sua nuova avventura, dall’altra può tirare un bel sospiro di sollievo.

Perché la Pasqua al ristorante Il Giardino, di cui è titolare, va alla grande.

Infatti per domenica non c’è più nemmeno un posto libero. Mentre per il pranzo di Pasquetta c’è rimasto qualche tavolo. 

L’Odissea 

C’è come una sorta di incantesimo che ha stregato la rinascita del Bar del Duomo. Prima le beghe per una sanatoria di una veranda costruita almeno 30 anni prima. Poi il ritrovamento di pavimentazioni e parti murarie di un’antica chiesa medievale. E quando tutto sembrava risolto, un altro stop all’inizio dei lavori dovuto a una clausola del contratto di concessione che aveva fatto ritrarre il titolare. Messo a posto anche quest’ultimo intoppo, è arrivata la crisi delle materie prime che ha reso quasi introvabile l’acciaio, fondamentale per la nuova struttura del bar. In più la quasi totalità delle imprese edili è impegnata nei cantieri avviati col bonus 110 e non si trova una squadra disponibile a lavorare sul progetto del bar. 

Il sold out

«Dopo Pasqua mi incontrerò con una ditta di Fossombrone - racconta Ambrosio - e speriamo che sia la volta buona». Ma pure con i migliori auspici, prima dell’autunno il cantiere non tornerà operativo. «Ormai l’estate è andata - continua il ristoratore - bene che vada, non si comincerà a lavorare prima di settembre-ottobre». Meglio pensare alla Pasqua da tutto esaurito al ristorante Il Giardino. «Per la domenica di Pasqua sono già al completo - afferma Ambrosio - c’è rimasto qualche posto per Pasquetta, ma si arriverà sicuramente al tutto esaurito nel giro di qualche giorno». La tradizione è importante, e Ambrosio, come sempre nelle feste comandate, porta qualche aggiunta al menù. «Non può mancare l’agnello - spiega - arrosto, fritto, ripieno. Ma anche il pesce è stato molto richiesto». Menù rigorosamente alla carta «perché tra i miei clienti ci sono gli abitanti del rione - precisa Ambrosio - molti sono anziani, e non posso rischiare di scontentarli con piatti che magari non gradirebbero». E allora immancabili le lasagne «e qualcosa invece di meno tradizionale per i giovani - continua Ambrosio - che spesso non amano i piatti tipici». Di turisti, però, neanche l’ombra. «Non saprei nemmeno dove metterli - si scusa Ambrosio - sono praticamente tutto pieno. Il mio è un ristorante che principalmente serve il quartiere».

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