Ancona al ballottaggio. Silvetti: «Ora le altre liste vengano con noi». Simonella: «No, il centrosinistra resti unito»

Ancona al ballottaggio. Silvetti: «Ora le altre liste vengano con noi». Simonella: «No, il centrosinistra resti unito»
Ancona al ballottaggio. Silvetti: «Ora le altre liste vengano con noi». Simonella: «No, il centrosinistra resti unito»
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Mercoledì 17 Maggio 2023, 04:05 - Ultimo aggiornamento: 18 Maggio, 07:16

ANCONA Quasi il 70% dei 99 seggi dorici (68, per la precisione) ha visto arrivare prima la coalizione del centrodestra. In 28 a spuntarla è stato invece il centrosinistra. Tre, infine, i casi in cui è finita pari e patta. L’immagine plastica del voto nelle sezioni cittadine restituisce l’andamento del primo turno delle Amministrative doriche. Un ribaltamento totale rispetto ai risultati a cui è stata abituata per decadi la roccaforte rossa delle Marche. Il candidato Daniele Silvetti dilaga nelle frazioni e nelle periferie, ma assesta ottimi piazzamenti anche nel centro città, agli Archi e al Piano, quartieri storicamente schierati uniti e compatti con il centrosinistra. 


La mappa

L’assessora al Bilancio uscente Ida Simonella, invece, domina a Tavernelle (seggi alla scuola Marconi e Maggini) e riesce a piazzare la propria bandierina a Brecce Bianche, Collemarino e Paterno.

Il perfetto equilibrio tra i due si registra invece nella sezione 25 (scuola media Donatello), nella 44 (ex Podesti) e in uno dei seggi allestiti all’ospedale regionale di Torrette. Fin qui, il recentissimo passato. Ora però si tira una riga e si riparte (quasi) da zero. Già, perché davanti a Simonella e Silvetti si spalancano le porte di quello che è il vero agone elettorale: il ballottaggio. Con la seconda chiamata alle urne fissata al 28 e 29 maggio, per i due candidati è l’ora dello scatto finale nell’ultimo miglio. Lo sanno bene entrambi e la caccia al voto degli indecisi e di chi ha scelto una delle altre quattro liste in corsa è giù partita. Neanche il tempo di fare mente locale sul risultato che da ieri mattina sono state srotolate sui tavoli di entrambe le coalizioni le mappe della città per capire dove si può recuperare e come. Lo scarto di quattro punti percentuali (45,1% il risultato di Silvetti, 41,2% quello di Simonella) non permette letture definitive né in un senso né nell’altro. E allora ecco la caccia all’ultimo voto. «Cercherò di portare avanti due tipi di azione - mette a punto la strategia del secondo tempo Silvetti -: motivare chi non è andato a votare a scegliere noi e dimostrare a chi non ci crede che un cambiamento ad Ancona è davvero possibile». Ma va anche oltre il candidato del centrodestra: «Ripartiremo dai contenuti per capire se c’è margine di far convergere su di noi gli altri candidati. Se è vera la narrazione che ciò che conta sono i temi, non dovrebbe essere un problema neanche con liste di area centrosinistra». L’ago della bilancia sarà la compagine guidata da Francesco Rubini, che al primo turno si è assestata sul 6,1%. 

Gli apparentamenti

Poi c’è il risicato 3,6% ottenuto da Enrico Sparapani e da un Movimento 5 Stelle ridotto ai minimi storici in città, il 2,1% di Marco Battino e l’1,6% del verde Roberto Rubegni. «Abbiamo più temi in comune con loro noi del centrosinistra: dalla metropolitana di superficie alla stazione marittima, passando per lo spostamento dei traghetti dal porto antico». Un bacino di voti a cui guarda anche Simonella, pronta a dare battaglia per recuperare un gap non così incolmabile. «Cercherò di riconfermare i voti presi al primo turno e di convincere quei quartieri in cui l’astensionismo ha fatto registrare percentuali molto elevate. Abbiamo tenuto in tante sezioni, anche quelle apparentemente non favorevoli: dobbiamo fare in modo che il perimetro di centrosinistra resti quello maggioritario in città». L’atto finale della partita di Risiko per la città di Ancona è cominciato. Fuoco alle polveri.

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