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Martedì 25 Luglio 2023, 09:36 - Ultimo aggiornamento: 10 Agosto, 17:45 | 3 Minuti di Lettura

Gabriella e Angela, due chef che si ispirano alla storia dell'arte

È noto che le cucine della grande gastronomia sono state a lungo un luogo “antifemminista”. C’è chi dice che è colpa di Auguste Escoffier e del suo modello di “brigata”, organizzazione perfetta e militarizzata della gerarchia inventata per il Ritz di Parigi. C’è chi sostiene che i ristoranti sono delle imprese e l’imprenditoria è stata a lungo riservata agli uomini o ancora che, quando un mestiere è pubblico diventa appannaggio dell’uomo. Ma qualcosa si muove.

L’indagine

Da una piccola decina di anni, ovunque, le “donne chef di grido” sono in aumento. Lo conferma una recente indagine di The Fork, l’App leader in Europa per la prenotazione dei ristoranti online. In Italia, tra le figure in assoluto più conosciute c’è Nadia Santini, la prima donna a ottenere 3 stelle Michelin al ristorante “Del Pescatore” che la conserva da 25 anni; la stella Michelin Antonia Klugmann de “L’Argine a Vencò” che ha sostituito Carlo Cracco, diventandone la prima quota rosa a Masterchef a fianco a Barbieri, Bastianich e Cannavacciuolo; o ancora l’audace, ribelle e anticonformista una stella Michelin Viviana Varese di Viva a Milano. Insegna nata dalle sillabe del suo nome che ha, tra i suoi punti cardine, concetti come “gioia”, “entusiasmo”, “vita” ma anche stagionalità e l’impegno etico e sociale. Chef che ama lavorare con una brigata «forte, giovane, preparata, compatta».

L’incontro

È proprio in questa brigada che Gabry e Angy si sono incontrate nel 2017. Gabriela Damico, anconetana, formata al Panzini di Senigallia, 26 anni e Angela Giordano, 36 anni, nata a Minori sulla costiera Amalfitana. Hanno l’ambizioso progetto di far conoscere il mondo della cucina al femminile. «Le donne in cucina - spiegano - intese come colonna portante, non come figura secondaria. Tra i nostri obiettivi: aiutare a scardinare i pregiudizi per dimostrare di valere». E valgono oggi sono chef creator allo storico ed incantevole ristorante Molo di Portonovo e influencer con la pagina Instagram @Rainbow- woman- chef art. Alle spalle qualche frequentazione molto interessanti. Gabriela, presso Eataly a Roma, il marchigiano Lucio Pompili tra i migliori chef di cacciagione d’Italia e si è pure trasferita all’Hyatt Regency di Houston. Angela, in cucina con veraci chef della costiera e il mitico pasticcere Salvatore De Riso, presidente dell’accademia Maestri Pasticceri italiani e socio fondatore dell’Accademia del Lievito madre e del Panettone italiano.

L’audacia

«Siamo due donne e un’unica entità. Ci accomunano l’audace, il coraggio e la passione per la cucina. Ci lasciamo ispirare - raccontano - da qualsiasi cosa che ci circonda, ad esempio da un viaggio in Francia è nato il “Blue sunset” che evoca il quadro “I seminatori al tramonto” di Van Gogh». Piatto inserito nell’ultimo spot promozionale “Let’s eat Marche” della Regione Marche con mister Roberto Mancini. Una storia di gambero viola con salsa pompelmo e menta, acqua di cavolo viola e sfumature impresse da qualche goccia di limone. Pensano e agiscono da artiste. Il piatto è una tela e la ricetta, l’anagramma del sapore e dei colori del cibo. Come nel risotto “Tavolozza di mare”. Il loro obiettivo: valorizzare i prodotti delle terre che le ospitano. Da provare al Molo di Portonovo, il “Cappuccino di Moscioli” o i “Cannelloni in riva al Conero” di cui hanno svelato la ricetta.

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