Alluvione nelle Marche, l'urlo dei sindaci: «Fatti solo i lavori veloci del giorno dopo. Basta ritardi o rischiamo una nuova tragedia»

di Sabrina Marinelli, Véronique Angeletti e Martina Marinangeli
Sabato 16 Settembre 2023, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 17 Settembre, 08:05 | 2 Minuti di Lettura

Alessandro Piccini, sindaco di Cantiano: «Niente opere per la sicurezza del territorio»

1 «Non abbiamo avuto vittime ma in tanti sono salvi per miracolo. La catastrofe è stata così repentina che ha lasciato un senso di insicurezza. Ogni volta piove o c’è un’allerta, la mente ritorna a quei momenti. Bisogna intervenire su tutti i fattori di percezione del rischio e urge una messa in sicurezza del territorio».

2«Sono state dichiarate inagibili 28 abitazioni, ma ora si contano sulle dita di una mano; sulle 60 imprese in qualche modo danneggiate, alcune totalmente distrutte, ad oggi 58 hanno riaperto e due riapriranno a breve. Il 100% non era un risultato scontato. Temevamo che la catastrofe avrebbe modificato il tessuto socioeconomico causando uno spopolamento».

3 «I danni ammontano a 70 milioni tra privati, imprese e patrimonio pubblico. Dei tre decreti del vicecommissario abbiamo diritto a trasferimenti per quasi 2,5 milioni, in parte liquidati. Per le somme urgenze finora sono stati rimborsati il 33% di 1,6 milioni necessari. Per i ristori sono stati dati il 17 % dei contributi ai privati su 5,2 milioni e il 12% di quelli dovuti alle imprese su 9,1 milioni».

4«Al di là degli interventi emergenziali, con il meccanismo delle somme urgenze, non è stato fatto nulla. Sui fiumi, nessun intervento salvo quelli legati ad un ponte e siamo in attesa dei progetti e degli studi commissionati per la parte geologica a Unicam e quella strutturale alla Politecnica delle Marche. Progetti che poi devono essere calati sul territorio. Il che spiega quel grave senso di insicurezza dei cantianesi».
Véronique Angeletti

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