Per il delitto Bruzzese ricostruiti in aula i legami con le cosche calabresi: «Tra Versace e i Crea un rapporto fiduciario»

Per il delitto Bruzzese ricostruiti in aula i legami con le cosche calabresi: «Tra Versace e i Crea un rapporto fiduciario»
Per il delitto Bruzzese ricostruiti in aula i legami con le cosche calabresi: «Tra Versace e i Crea un rapporto fiduciario»
di Thomas Delbianco
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Giovedì 30 Novembre 2023, 02:45 - Ultimo aggiornamento: 1 Dicembre, 10:02
PESARO. Sono state esaminate tutte le indagini e i processi che hanno coinvolto la cosca calabrese dei Crea, e i loro legami con altre famiglie mafiose della Piana di Gioia Tauro, nell’udienza che si è tenuta ieri mattina in tribunale a Pesaro, per l’omicidio di Marcello Bruzzese, freddato da una scarica di proiettili il 25 dicembre 2018 in via Bovio.  


La ricostruzione


Il maresciallo dei Ros che ha indagato sull’omicidio di ‘ndrangheta, ha portato all’attenzione della corte d’assise quello che ha definito un rapporto fiduciario di Rocco Versace con la famiglia calabrese. Il 57enne calabrese, in video-collegamento con il Palazzo di Giustizia dal carcere, è accusato di omicidio volontario aggravato dal fatto di aver agevolato un’organizzazione di stampo mafioso, quella dei Crea, appunto, alla quale apparteneva Girolamo Biagio, fratello della vittima, prima di diventare collaboratore di giustizia. Tra i vari procedimenti esaminati, particolare attenzione è stata rivolta al processo “Toro”, che ha portato nel 2019 alla sentenza di condanna per associazione mafiosa a carico di Teodoro Crea, il capofamiglia, e dei figli Domenico e Giuseppe, per estorsioni verso i commercianti della zona calabrese di Rizziconi, di cui i Crea sono originari, oltre ad azioni indirizzate al controllo dell’attività politica e amministrativa sempre nel territorio di riferimento.


Coinvolgimento


Nel processo, che prende il nome dall’appellativo del capofamiglia dei Crea, è stata coinvolta anche la figura di Versace, condannato in quel caso a 2 anni e 6 mesi per favoreggiamento personale.

Secondo la procura, Versace avrebbe avuto un ruolo importante nel pianificare l’omicidio di Bruzzese. In quel pomeriggio di Natale di cinque anni fa, ad uccidere Bruzzese sono stati Michelangelo Tripodi e Francesco Candiloro, condannati all’ergastolo dal Tribunale di Ancona. Dopo aver ricostruito, nelle ultime udienze, attraverso le rilevazioni delle celle telefoniche agganciate ai cellulari criptati, tutti i movimenti di Versace e dei due sicari, tra soggiorni in Toscana, Ivrea, e altre località, oltre ad aver intercettato un contatto tra lo stesso 57enne e un componente della famiglia.


Le intercettazioni


Crea, ieri il maresciallo dei Ros nella sua testimonianza, si è concentrato sulle fasi successive all’uccisione di Bruzzese. In particolare, dalle intercettazioni è emersa una conversazione a gennaio 2021 tra Tripodi e una coppia interessata all’acquisto di una pasticceria nel bresciano. Nel corso della telefonata, intercettata dai Ros, Tripodi riferisce loro che avrebbe potuto interessare della questione un suo amico che si trovava in zona. Dagli elementi investigativi a disposizione dei carabinieri, questo amico è risultato essere Candiloro. I due killer sono stati poi arrestati, insieme a Versace, qualche mese più tardi, nell’ottobre 2021. 

 

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