Delitto Bruzzese a Pesaro, con celle telefoniche e Gps monitorati tutti gli spostamenti per pianificare l'omicidio

Delitto Bruzzese a Pesaro, con celle telefoniche e Gps monitorati tutti gli spostamenti
Delitto Bruzzese a Pesaro, con celle telefoniche e Gps monitorati tutti gli spostamenti
di Luigi Benelli
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Sabato 9 Dicembre 2023, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 10 Dicembre, 09:15
PESARO Sei mesi di intercettazioni e la ricostruzione di quei viaggi a Pesaro e dintorni. Per la procura la prova della regia dell’omicidio, per la difesa viaggi di lavoro. Altra udienza per il processo a carico di Rocco Versace, 57enne calabrese che avrebbe avuto, secondo la procura, un ruolo chiave nella pianificazione dell’omicidio di Marcello Bruzzese, freddato da una scarica di proiettili il 25 dicembre 2018 in via Bovio, nel centro storico di Pesaro. 


Cinque anni fa


Un omicidio di ‘Ndrangheta dato che Marcello era fratello di Girolamo Biagio, collaboratore di giustizia che grazie alle sue testimonianza ha permesso di portare a varie condanne per i membri della cosca Crea di Rizziconi. Nell’ultima udienza i carabinieri hanno ricostruito i sei mesi di intercettazioni avvenute tra ottobre 2020 e marzo 2021.

La corte d’assise è stata informata, inoltre, di un’intercettazione audiovideo, risalente a gennaio 2022, presso il carcere di Nuoro, dove Versace era rinchiuso, dalla quale emerge che nel corso di un colloquio con alcuni familiari, il 57enne preleva da una tasca dei pantaloni un piccolo biglietto, il cui contenuto non è stato identificato, e lo passa al figlio. Dall’esame delle telefonate effettuate da Versace, che i carabinieri hanno intercettato, tutte effettuate con un’utenza non criptata, sono stati rilevati più di 40 contatti con un uomo che è risultato essere un amico stretto di Michelangelo Tripodi, uno dei due killer di Bruzzese.

 
I contatti


I contatti rilevati dalle conversazioni telefoniche di Versace tra fine 2020 e inizio 2021, sono stati incrociati con quelli rilevati da un’utenza utilizzata dal figlio Teodoro, intestata ad un prestanome, negli otto mesi precedenti all’omicidio in via Bovio.

Contatti che nella maggior parte dei casi coincidono. Così come gli spostamenti monitorati con il Gps di pari passo con le celle telefoniche agganciate. Altri testi hanno rilevato come Versace fosse salito al nord per compravendita di auto usate. Ed è qui che la difesa rappresentata dagli avvocati Francesco Albanese e Pasquale Loiacono insiste per smontare le accuse.

Partendo dal fatto che nel giorno dell’omicidio Versace era in Calabria e i suoi spostamenti nel Pesarese e Riminese sarebbero stati solo per motivi di lavoro. Nelle precedenti udienze, i carabinieri avevano portato alla luce il rapporto fiduciario di Versace con i Crea. Al processo Toro, che prende il nome dall’appellativo del capofamiglia teodoro Crea, era stata coinvolta anche la figura di Versace, condannato a 2 anni e 6 mesi per favoreggiamento personale. 


Le tappe


Il 57enne calabrese è stato arrestato a ottobre 2021, insieme ai due sicari di Bruzzese, Michelangelo Tripodi e Francesco Candiloro, condannati all’ergastolo dal tribunale di Ancona. Prossima udienza il 13 dicembre. La sentenza è prevista in primavera inoltrata.
 

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