Giorgia Latini segretaria d’assalto: «Più considerazione da FdI, Acquaroli riporti equilibrio»

Giorgia Latini è la segretaria d’assalto: «Più considerazione da FdI, Acquaroli riporti equilibrio»
Giorgia Latini è la segretaria d’assalto: «Più considerazione da FdI, Acquaroli riporti equilibrio»
di Martina Marinangeli
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Lunedì 19 Giugno 2023, 05:10 - Ultimo aggiornamento: 20 Giugno, 08:12

ANCONA -  Il new deal della Lega marchigiana può cominciare. Il congresso regionale del partito - riunito ieri mattina al PalaCongressi di Loreto e presieduto dall’ex commissario Riccardo Marchetti - ha eletto la deputata Giorgia Latini nuova segretaria. Una candidatura unitaria - votata da 296 militanti su 581 aventi diritto - arrivata dopo la defenestrazione del commissario Mauro Lucentini, che tuttavia, su indicazione della federazione di Fermo, trova posto nel direttivo regionale insieme al deputato Mirco Carloni (espresso dalla provincia di Pesaro), all’assessore regionale Andrea Antonini (per l’Ascolano), al sindaco di Macerata Sandro Parcaroli (per il Maceratese) e Massimiliano Cannas (per l’Anconetano). 

 


Le figure


A completare il direttivo, entrano poi i cinque segretari provinciali e, con ruolo consultivo, assessori e consiglieri regionali.

Un nuovo corso che ha come primo obiettivo quello di risalire la china, dopo il crollo verticale del Carroccio nel gradimento elettorale, eroso dall’alleato “ingombrante” Fratelli d’Italia. E proprio sulla gestione dei rapporti con il partito che nelle Marche esprime il governatore, ma è minoritario nel numero di consiglieri in Regione, la neo segretaria Latini ha le idee molto chiare: «Questo rapporto va recuperato e dobbiamo far tornare un equilibrio. La Lega ha dato tanto a FdI quando era una forza politica minore. Adesso mi aspetto la stessa considerazione che abbiamo dato loro. È arrivato il momento di contraccambiare».

L'exploite elettorale

Dall’exploit elettorale nelle Politiche di settembre, FdI non ha quasi più fatto toccare palla alla Lega regionale nelle decisioni di peso, con il presidente Francesco Acquaroli sempre più decisore (quasi) in solitaria. Quanto a equilibrio tra forze alleate «si può fare molto di meglio - sentenzia Latini - quindi il mio dialogo con il presidente Acquaroli e la coordinatrice Elena Leonardi partirà da subito in questo senso». E ci tiene a sottolineare come «nelle altre forze politiche i responsabili siano nominati dai vertici, mentre nella Lega vengono scelti democraticamente dalla base».

Stoccata numero due. Getta invece acqua sul fuoco in merito alle beghe interne: «Con Lucentini abbiamo sempre lavorato in squadra e continueremo a farlo. Da commissario ha traghettato il partito verso il congresso, poi abbiamo ascoltato la base e abbiamo convenuto che la mia figura fosse di maggiore sintesi».

Tradotto: mettiamoci alle spalle le ruggini e rimbocchiamoci le maniche, anche perché c’è parecchio da fare. «Dobbiamo essere all’altezza di ritrovare il contatto con la base, cosa che i militanti hanno lamentato». Infine, una punta d’orgoglio: «Le Marche sono la prima regione d’Italia a fare questa elezione democratica». E qui si punta a far ripartire un partito in declino.

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