SAN BENEDETTO - Un pericoloso viavai quotidiano. Si moltiplicano le segnalazioni di ciclisti e pedoni che, per attraversare il fiume Tronto, scelgono di avventurarsi sul ponte ferroviario. Siamo a cavallo tra Martinsicuro e Porto d’Ascoli, ossia tra Abruzzo e Marche. Dal lato marchigiano, si accede ai binari tramite un sentiero a pochi passi dal depuratore, zona Sentina. In mancanza di recinzioni o di altri sbarramenti, basta poco e si arriva al ponte dove viaggiano i treni. Non ci vuole un genio per capire quanto può essere pericoloso esporsi in quel punto, dove sì c’è un piccolo camminamento; ma, in teoria, può essere utilizzato solo dagli addetti alla manutenzione, con tutte le precauzioni del caso.
Assoluto divieto e pericolo
Infatti, spicca un cartello apposto da Rfi che recita chiaro e tondo: «Vietato l’accesso alle persone non autorizzate».
Una lontana esigenza
Per risolvere alla radice questa situazione rischiosa, servirebbe il tanto atteso viadotto ciclopedonale. Un’infrastruttura di cui si parla da anni e che, ora, sembra ad un passo dalla realizzazione. L’iter per il bando di gara dei lavori (da ben 3 milioni e mezzo di euro) è in corso, anche se i tecnici competenti non si sbilanciano più di tanto sulle tempistiche. Una cautela comprensibile, visto che in passato le previsioni d’inizio dei lavori sono state completamente sballate. In ogni caso, l’opera non sarà pronta a stretto giro. E intanto? Su questo fronte, da tempo la Fiab (Federazione italiana ambiente e bicicletta) aveva chiesto almeno di realizzare un percorso ciclabile sicuro lungo la Statale 16, a cavallo tra Marche e Abruzzo. Una soluzione tampone che, però, non sta vedendo la luce. Gli amanti della bicicletta spingono per ottenere quello che sarebbe un tassello importante nell’ambito della Ciclovia Adriatica che connette Veneto e Puglia.