I primi 50 anni dell'accendino Bic, la svolta pop del fuoco che conquistò i musei di tutto il mondo

Esposto al Moma di New York e al Centre Pompidou di Parigi

I primi 50 anni dell'accendino Bic, la svolta pop del fuoco che conquistò i musei di tutto il mondo
di Francesco G.Gioffredi
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Mercoledì 18 Ottobre 2023, 14:17 - Ultimo aggiornamento: 19 Ottobre, 06:57

Sempre in tasca, o comunque a portata di mano. E di prestito lampo, giusto il tempo di una rapida fiammata.

“Scusa, hai da accendere?”: il quesito passepartout ha forma (rigorosamente stondata ed ergonomica), design (minimale e iconico), colore (sbizzarritevi) e un nome: accendino usa-e-getta, prima di tutto Bic. In queste settimane il piccolo dispositivo con la ruota zigrinata soffia 50 candeline, rigorosamente accese con l’accendino più amato di sempre – e come sennò? I numeri non ammettono repliche: Bic vende ogni giorno oltre 4,5 milioni di pezzi nel mondo, con una quota di mercato del 55% (Asia esclusa). Ma al di là della stretta contabilità, c’è molto altro. C’è, per prima cosa, la rivoluzione dell’essenziale, che ha portato il fuoco nel taschino e nelle cucine di tutti: Marcel Bich come un moderno Prometeo. Sì, vero: l’accendino sul mercato già c’era, ma sai che fatica ricaricare quei pur preziosi parallelepipedi con benzina o gpl, oggetti vagamente elitari e poco pop. E allora il fondatore della Bic applicò all’accendino gli stessi principi che avevano decretato il successo dirompente della penna a sfera più nota: praticità, economicità, disegno scarno e però caratteristico, e avanti un altro dopo averne consumato il gas (come per l’inchiostro con la biro trasparente). Il primo accendino automatico risale alla fine del XVIII secolo, grazie all’invenzione del meccanismo a rotella e alla scintilla generata per sfregamento contro una pietra focaia. Il brevetto è del 1935, Flaminaire il primo vero marchio, che peraltro introdusse il gas. Marchio poi acquistato nel 1971 da Bic. Abbinato da sempre al pacchetto di sigarette, l’accendino Bic si è legittimamente affrancato da quel destino, e del resto sono molteplici le possibilità di utilizzo quotidiano: candele, fornello, caminetto, barbecue, e via così. In 50 anni le evoluzioni non sono mancate, ma cuore, aspetto e principi ispiratori restano di fatto sempre quelli, e guai se fosse il contrario. Un ingrediente rilevante della ricetta del successo è proprio il design: la forma dell’inconfondibile Bic garantisce la miglior maneggevolezza. Un pezzo di storia e di quotidianità, che s’è guadagnato un posto nelle collezioni permanenti dei più prestigiosi musei, come il MoMA di New York e il Centre Pompidou di Parigi.

Un’idea di design funzionale che accende, letteralmente, l’immaginazione. E cambia un po’ la vita di tutti.

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