Accesa la fiamma olimpica
De Lima ultimo tedoforo

Cerimonia di apertura, Vanderlei De Lima accende la fiaccola
Cerimonia di apertura, Vanderlei De Lima accende la fiaccola
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Venerdì 5 Agosto 2016, 22:17 - Ultimo aggiornamento: 6 Agosto, 10:34

RIO DE JANEIRO - Al Maracanà la festa di apertura dei Giochi Olimpici di Rio. L'ultimo tedoforo è stato Vanderlei de Lima, il maratoneta terzo ad Atene nel 2004 nella gara che fu vinta da Stefano Baldini. A entrare nello stadio per primo è stato il tennista Giga Kuerten, ex numero 1 mondiale.




 







Una cerimonia molto bella, ricca di colpi di scena, iniziata sulle note di "Aquele Abraço" di Gilberto Gil, la canzone-simbolo della lotta contro la dittatura militare in Brasile. Tra i tanti momenti degni di nota, quello in cui Tom Jobim junior suona al piano e canta la ragazza di Ipanema. Entra Gisele Bundchen con un maxispacco, è boato e lo stadio Maracanà canta e balla con loro. 
 
 
 

Poi la parata delle nazioni con tanti atleti simbolo come portabandiera. Gli Stati Uniti sfilano con il nuotatore Michael Phelps, la Spagna con Rafael Nada, la samba accompagna in chiusura i brasiliani. Al momento dell'Italia il Maracanà esplode in un boato e in applausi. La delegazione azzurra, guidata da Federica Pellegrini come portabandiera, è entrata sul terreno dopo Israele e prima della Giamaica: tutti gli azzurri in festa, molti tricolori anche tra gli atleti dietro la Pellegrini. In tribuna applausi dal premier Matteo Renzi e e dalla moglie Agnese, in piedi. 
 
 
 



 
 

 

Toccante il momento che ha accompagnato la nazionale dei rifugiati.
Renzi, Olimpiadi forte risposta al terrorismo  - Le Olimpiadi rappresentano una forte risposta al terrorismo che ha colpito la quotidianità: ne è convinto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che lo ha detto incontrando oggi la comunità italiana a Rio de Janeiro. "Sono un messaggio contro la paura, la violenza, il fanatismo e l'estremismo". "Ciò che è accaduto negli ultimi mesi in Europa - ha aggiunto Renzi - è importante, drammaticamente importante. Hanno ucciso la quotidianità nei ristoranti, nei musei, allo stadio, nei luoghi normali. Il messaggio è: 'se non riescono ad ucciderci, vogliono farci vivere nel terrore chiusi in casa'. Le Olimpiadi - ha proseguito il premier - sono l'occasione per rafforzare i valori in cui crediamo, per non essere chiusi in casa, per riprendere a vivere con gioia la nostra esistenza" e per confermare "i valori che la comunità internazionale esprime e che sono la carta d'identità dei nostri popoli".


IL RITIRO DEL RE Avvolto nel mistero l'atleta che accenderà la torcia dopo il ritiro di Pelè. Il calciatore leggendario ha rinunciato al ruolo di ultimo tedoforo della cerimonia di apertura di Rio. «Non sono in salute», ha fatto sapere O Rei, tradito da quelle gambe con cui ha costruito la sua magnifica carriera vincendo tre Coppe del mondo. Ma ora, a 76 anni e dopo due operazioni all'anca, per camminare ha bisogno del bastone e che non ne possa fare a meno gli è stato ribadito dai due medici specialisti da cui è stato visitato ieri. Nulla da fare quindi, per la tristezza della maggior parte dei suoi connazionali che lo attendevano nella notte del Maracanà come un Messia sportivo. Chi meglio di lui, icona del Brasile, per accendere il tripode dei Giochi? E infatti Pelè ci teneva moltissimo, al punto da chiedere ai suoi sponsor di cancellare ogni impegno. Ma non c'è stato niente da fare perché, come ha scritto lui stesso in una lettera aperta ai suoi connazionali, «solo Dio è più importante della mia salute». «La responsabilità della decisione è mia - ha aggiunto -, perché ho sempre cercato di non deludere la mia famiglia e il popolo brasiliano. Non sono in condizioni fisiche per poter partecipare all'apertura dell'Olimpiade». Poi la richiesta «a Dio che benedica tutti». Così ora prendono quota le candidature per il ruolo di ultimo tedoforo del tennista Gustavo Kuerten, del velista Robert Scheidt, della calciatrice Marta e del nuotatore Cesar Cielo, vincitore di oro olimpico ma non qualificato per i Giochi di casa. 



OLIMPIADI SOCIAL Saranno le Olimpiadi più social di sempre. Occhi puntati non solo sulle medaglie, ma anche su tweet, post e tanto altro.  Anche da Papa Francesco sono arrivati gli auguri per gli atleti in gara. 
 

 

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