Ancona, un'altra chance gettata al vento: per evitare i playout servono almeno 6 punti in 4 gare

Ancona, un'altra chance gettata al vento: per evitare i playout servono almeno 6 punti in 4 gare
Ancona, un'altra chance gettata al vento: per evitare i playout servono almeno 6 punti in 4 gare
di Peppe Gallozzi
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Martedì 2 Aprile 2024, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 12:18

ANCONA 6.200 spettatori, considerando i circa 800 estensi, sono numeri da vertice della classifica. Nonostante questo, l’Ancona non è riuscita ad andare oltre lo 0-0 contro una Spal perlopiù rinunciataria e quasi mai insidiosa. Neanche l’esordio in panchina di un mister esperto e navigato come Roberto Boscaglia è riuscito a regalare la tanto agognata svolta. 

 
Dalla Spal in giù

All’atto pratico, dopo la Recanatese, i dorici hanno fallito anche il secondo match ball salvezza (l’ennesimo di quest’annata) rimanendo impantanati nelle sabbie mobili dei playout. Ragionando in maniera schematica, è opportuno chiarire alcuni punti fermi. La lotta per la permanenza in Serie C, al netto di cataclismi, è limitata a Spal (sestultima a 37 punti), Ancona (35), Recanatese (34), Vis Pesaro (33), Olbia (25) e Fermana (25). Attenzione ai sardi che hanno una partita da recuperare - domani - contro il Rimini. E sarà una gara da monitorare con estrema cura, come spiegheremo a breve. La “quota 41” attualmente occupata dal quartetto Entella, Rimini, Pineto e Sestri, visti gli ultimi risultati delle formazioni in zona rossa, può essere già sufficiente per considerarsi salvi. 


I prossimi scogli


Ecco perché il Cavaliere armato, per scongiurare l’ipotesi del doppio spareggio con gli spettri della Serie D, dovrà centrare almeno 6 punti nelle ultime quattro gare. Non uno di meno. Domenica, Gatto e compagni saranno attesi dalla trasferta di Pontedera. I toscani, stabilmente in fascia playoff, non hanno particolari assilli ma potrebbero puntare al sesto posto (si trovano a -1) che garantisce il fattore campo e altri vantaggi nel tabellone promozione. Poi, sette giorni dopo, al Del Conero arriverà un Sestri già salvo (forse con un occhio ai playoff?).

Due avversarie senza l’acqua alla gola, è vero, ma da prendere con tutte le dovute attenzioni. Un mini-bottino di quattro punti, grasso che cola di questi tempi, consentirebbe di arrivare con due potenziali bonus da giocarsi nelle restanti uscite contro il Pescara all’Adriatico (21 aprile) e la Lucchese in casa (28 aprile).

Anche qui parliamo di dirimpettaie “serene” ma che, per mille motivi, non regaleranno nulla. Basti pensare al fatto che Ancona-Pescara sia un derby molto sentito e che la Lucchese, lo scorso anno, sia stata estromessa nei playoff proprio per mano dei biancorossi all’ultimo minuto. Tradotto: il gioco delle motivazioni può incidere in positivo ma non dovrà essere considerato un mezzo infallibile. Tradotto-bis: l’Ancona deve fare almeno due vittorie per concedersi la possibilità di una sconfitta da qui al termine della regular season (un successo e tre pareggi sarebbe uno scenario molto rischioso viste le poche certezze trasmesse sul campo). Altrimenti saranno playout. 


La variabile del 16° posto

 
Il recupero tra Olbia e Rimini può determinare. E non poco. Questo perché attualmente l’Ancona, in virtù della norma del distacco in zona playout, sarebbe salva anche da quintultima se dovesse finire adesso il campionato. Infatti, per il regolamento della Lega Pro, se tra la quintultima (oggi l’Ancona) e la penultima (attualmente il tandem Olbia-Fermana) ci sono più di otto lunghezze di differenza a fine stagione i playout (12 e 19 maggio, con ritorno in casa della miglior classificata) non si disputano con salvezza automatica della 16°. Stessa cosa varrebbe per il divario tra quartultima e terzultima. Ora come ora l’Ancona stacca +10 sulle penultime e sarebbe al sicuro. Una scialuppa di salvataggio da difendere con le unghie e con i denti. 


 

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