Ancona, l’ad Ripa rompe il silenzio: «In serie B per restarci: la società vuole crescere»

Ancona, l’ad Ripa rompe il silenzio: «In serie B per restarci: la società vuole crescere»
Ancona, l’ad Ripa rompe il silenzio: «In serie B per restarci: la società vuole crescere»
di Peppe Gallozzi
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Martedì 28 Febbraio 2023, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 22:51

ANCONA «Quando arriveremo in Serie B sarà per rimanerci con una precisa struttura. Ciò non significa, tuttavia, che dentro ognuno di noi non ci sia la volontà di vincere un’eventuale finale playoff. Siamo in linea con quelli che sono i nostri programmi, abbiamo sciupato alcune occasioni per migliorare la classifica ma davanti a noi ci sono nove gare con 27 punti a disposizione». Questo il nocciolo dell’intervento di ieri sera sulle frequenze di Radio Tua da parte dell’amministratore delegato Roberto Ripa. Il dirigente dorico, dopo il momento difficile della squadra (1 punto in tre partite) reduce dallo 0-3 contro l’Entella, ha fatto il punto per quel che concerne l’area tecnica focalizzandosi in particolare sugli errori commessi contro la formazione ligure: «La cosa che più mi spiace pensando a domenica è l’aver interrotto l’imbattibilità casalinga che durava dal 2 ottobre. Barattare qualche occasione offensiva per un assetto più conservativo? Nel primo tempo abbiamo cercato di salvaguardare la difesa pur creando sei palle gol nitide poi nella ripresa, sotto 0-1, siamo andati in difficoltà. Nelle ultime sei gare abbiamo sempre preso gol, va ritrovata quella solidità difensiva nelle fasi della gara in cui ci troviamo senza palla. Siamo all’interno di un percorso, non dobbiamo dimenticarlo».

 


«I conti alla fine»


Da ex difensore con tanta esperienza di A e B nell’analisi di Ripa sulla graduatoria c’è molta razionalità: «Siamo quarti con sedici squadre meritatamente alle nostre spalle. Il mio obiettivo è quello di arrivare ad un numero di punti ancora raggiungibile (i dorici attualmente sono a 49, ndr) e, visto il calendario che ritengo giusto possiamo dire la nostra.

Intanto cerchiamo di conquistare il massimo a disposizione e poi, alla fine, faremo i conti indipendentemente da quello che sarà il piazzamento». Playoff e centro sportivo, allo stato attuale delle cose, sono due rette parallele che viaggiano di pari passo: «Fanno parte entrambi dei nostri programmi e fa piacere che la gente capisca tutto ciò che stiamo producendo in termini di impegno. L’ambizione è quella di premiare il territorio poi, come giusto che sia, il risultato sportivo può cambiare tutto».


Micciola e Colavitto


Parlando del direttore sportivo Francesco Micciola e dell’allenatore Gianluca Colavitto i giudizi sono complessivamente positivi: «Entrambi rappresentano il core business della squadra. Il lavoro che hanno fatto è sotto gli occhi di tutti in maniera positiva. Adesso dobbiamo tutti quanti migliorare e crescere per farci trovare pronti al momento giusto». Sul futuro, riferito in particolare alla presenza del tecnico campano sulla panchina biancorossa: «I presupposti per proseguire questo cammino insieme ci possono essere. Arriva il momento che tutti noi, a cominciare dal sottoscritto, dobbiamo dimostrare di essere da categoria superiore. Colavitto può rimanere con noi a lungo, questa prospettiva non è vietata a nessuno». 


«La B? Tiong ci pensa»


Tornando a parlare di futuro e obiettivi, il discorso Serie B riemerge con costanza come step ulteriore di una strada già imboccata: «Le credenziali non sono cambiate, vogliamo riportare Ancona a calcare quei campi che non la vedono da un po’. Il viaggio sarà lungo ma bello, passerà per strutture, centro sportivo, settore giovanile e altre componenti. Noi non ci nascondiamo, magari andremo a disputare i playoff giocandocela sin da subito. Nel calcio certe cose non si possono mai sapere». Al netto dei sogni, restando su una prospettiva concreta: «Se il patron Tony Tiong vuole la Serie B? Lui è il più smanioso di tutti, certo che vuole migliorare la categoria. Il prossimo anno si potrà dunque parlare di obiettivo promozione? Certo che sì ma a vincere, di solito, è una sola».
 

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