Ancona, Polci non si ferma (con l'ipotesi Felleca). Ma il sindaco Silvetti non è convinto

Ancona, Polci non si ferma (con l'ipotesi Felleca). Ma il sindaco Silvetti non è convinto
Ancona, Polci non si ferma (con l'ipotesi Felleca). Ma il sindaco Silvetti non è convinto
di Ferdinando Vicini
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martedì 27 maggio 2025, 01:40 - Ultimo aggiornamento: 15:13

ANCONA Trame, contatti, incontri sotto traccia o meno, ma anche cortocircuiti. Davvero non è facile sbrogliare una matassa che si aggroviglia ogni giorno di più intorno all’Ancona. L’uscita di Stefano Marconi dopo solo un anno dal suo ritorno che aveva permesso l’iscrizione fuori tempo massimo dell’Ancona alla Serie D, ha lasciato un uomo solo al comando, ma al momento la sua poltrona non è affatto comoda. Massimiliano Polci sta cercando di trovare le tessere giuste per comporre un mosaico dai toni equilibrati ma per adesso di pezzi che si incastrino ce ne sono pochi. Senza contare che gli stessi ultras non sembrano niente affatto favorevoli a Polci, visti anche gli striscioni spuntati nei giorni scorsi in cui l’imprenditore di Belforte del Chienti veniva esplicitamente invitato ad andarsene.

I contrasti 

Ormai è chiaro come fra la visione di Polci e quella del sindaco si sia aperta una crepa destinata ad allargarsi sempre di più.

Anzi i contatti fra i due, a vario titolo e con diverse modalità, si sono succeduti abbastanza frequentemente e non sono state riverenze e complimenti reciproci. Tutt’altro. Anche ieri c’è stato un contatto ravvicinato nel corso del quale è emersa una inconciliabilità palese di vedute. In qualche frangente i contrasti sono saliti di tono evidenziando divergenze che appaiono insanabili: non c’è unità d’intenti ma nemmeno la volontà di un avvicinamento. Benché ufficialmente Daniele Silvetti non sia intervenuto e non abbia voluto sin qui commentare pubblicamente la svolta interna alla società, ribadendo il suo impegno attuale su altri dossier molto caldi, le sorti dell’Ancona costituiscono una sua costante preoccupazione e gli ultimi sviluppi non sono stati di suo gradimento. Il sindaco è convinto che non sia quella imboccata da Polci la strada migliore per un rilancio dell’Ancona e sta cercando di inviare all’attuale presidente biancorosso segnali nemmeno tanto criptati in tal senso.

Visioni diverse 

Il fiorire di nomi intorno all’Ancona, uomini candidati a entrare in società provenienti dai luoghi più disparati, ha innalzato il livello di guardia a Palazzo del Popolo. Silvetti non è convinto e vorrebbe invece provare a rilanciare per mettere in campo il progetto al quale sta lavorando da tempo. Una soluzione che evidentemente ritiene adeguata e affidabile per garantire finalmente una prospettiva di autentica crescita all’Ancona. Invece Polci con l’uscita di Marconi ha rilevato per intero il club convinto fortemente di poter arrivare a comporre un nuovo assetto societario con imprenditori di estrazione diversa. Con l’ipotesi Di Paolo affievolitasi progressivamente, almeno per quanto riguarda un ingresso diretto ormai improbabile, è venuta alla ribalta prepotentemente la figura di Roberto Felleca. Un imprenditore che, va detto, in piazze come Como e Foggia ha centrato l’obiettivo sportivo del ritorno fra i professionisti per poi cedere ad altri. A Foggia, per esempio, Felleca non è amato dalla parte più calda della tifoseria per il suo profilo affaristico. Di certo Felleca non era un tifoso né del Como né del Foggia, come non lo sarebbe dell’Ancona. Ma potrebbe mai esserlo un imprenditore proveniente da altri lidi? Felleca intanto conferma il suo interesse.

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