ANCONA Trame, contatti, incontri sotto traccia o meno, ma anche cortocircuiti. Davvero non è facile sbrogliare una matassa che si aggroviglia ogni giorno di più intorno all’Ancona. L’uscita di Stefano Marconi dopo solo un anno dal suo ritorno che aveva permesso l’iscrizione fuori tempo massimo dell’Ancona alla Serie D, ha lasciato un uomo solo al comando, ma al momento la sua poltrona non è affatto comoda. Massimiliano Polci sta cercando di trovare le tessere giuste per comporre un mosaico dai toni equilibrati ma per adesso di pezzi che si incastrino ce ne sono pochi. Senza contare che gli stessi ultras non sembrano niente affatto favorevoli a Polci, visti anche gli striscioni spuntati nei giorni scorsi in cui l’imprenditore di Belforte del Chienti veniva esplicitamente invitato ad andarsene.
I contrasti
Ormai è chiaro come fra la visione di Polci e quella del sindaco si sia aperta una crepa destinata ad allargarsi sempre di più.
Visioni diverse
Il fiorire di nomi intorno all’Ancona, uomini candidati a entrare in società provenienti dai luoghi più disparati, ha innalzato il livello di guardia a Palazzo del Popolo. Silvetti non è convinto e vorrebbe invece provare a rilanciare per mettere in campo il progetto al quale sta lavorando da tempo. Una soluzione che evidentemente ritiene adeguata e affidabile per garantire finalmente una prospettiva di autentica crescita all’Ancona. Invece Polci con l’uscita di Marconi ha rilevato per intero il club convinto fortemente di poter arrivare a comporre un nuovo assetto societario con imprenditori di estrazione diversa. Con l’ipotesi Di Paolo affievolitasi progressivamente, almeno per quanto riguarda un ingresso diretto ormai improbabile, è venuta alla ribalta prepotentemente la figura di Roberto Felleca. Un imprenditore che, va detto, in piazze come Como e Foggia ha centrato l’obiettivo sportivo del ritorno fra i professionisti per poi cedere ad altri. A Foggia, per esempio, Felleca non è amato dalla parte più calda della tifoseria per il suo profilo affaristico. Di certo Felleca non era un tifoso né del Como né del Foggia, come non lo sarebbe dell’Ancona. Ma potrebbe mai esserlo un imprenditore proveniente da altri lidi? Felleca intanto conferma il suo interesse.