ANCONA Avrebbe esercitato la professione di dentista in maniera totalmente abusiva: niente abilitazione alla professione, nessuna iscrizione all’albo professionale dei Medici-Chirurghi-Odontoiatri, zero autorizzazioni insomma. Un fantasma della professione, secondo gli investigatori, che però esercitava in uno spazioso studio medico di oltre 100 metri quadrati al Piano. Le indagini dei finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ancona, sotto il coordinamento della Procura di Ancona, hanno smascherato quello che ritengono un caso di abusivismo professionale nel settore odontoiatrico.
La scoperta
Sotto la lente delle indagini è finito V.B., 68 anni di Ancona, titolare di un centro servizi odontoiatrici in corso Carlo Alberto 33, denunciato per esercizio abusivo della professione. Il suo era non solo uno studio di odontoiatria ma anche di apparecchi e forniture per studi medici dentistici. Secondo quanto accertato dalle Fiamme Gialle, in quello studio avrebbe esercitato abusivamente la professione. Le indagini sono ora concentrate sulla lista di clienti che, nel corso del tempo, si sono avvalsi delle prestazioni del sedicente dentista.
Lo studio stesso, da quanto emerso, sarebbe risultato privo delle necessarie autorizzazioni sanitarie e di sicurezza, e con ambienti che non rispettavano le norme vigenti sullo smaltimento dei rifiuti pericolosi a rischio infettivo e chimico. Durante le attività di ispezione e perquisizione, i finanzieri hanno trovato all’interno dell’ambulatorio un paziente appena sottoposto a una prestazione odontoiatrica, evidentemente ignaro che il titolare non fosse iscritto ad alcun albo professionale e non avesse alcuna abilitazione sanitaria, sempre secondo gli investigatori.
Nel locale sono state rinvenute attrezzature e strumentazioni mediche perfettamente operative, tra cui un riunito odontoiatrico, strumenti per radiografie, farmaci, protesi e altro materiale sanitario, tutto posto sotto sequestro perché mancherebbero autorizzazioni valide che risultavano intestate al titolare. I finanzieri hanno anche riscontrato che il professionista si avvaleva di un collaboratore, il quale ha dichiarato di effettuare estrazioni dentarie “su chiamata”, senza essere a conoscenza della presunta irregolarità dell’attività svolta. Insomma, l’indagine ha avuto un effetto domino per pazienti e collaboratori. L’intera struttura è stata sequestrata, così come tutta la strumentazione, per impedire la prosecuzione dell’attività. I finanzieri hanno apposto i sigilli allo studio, con decreto di sequestro.