Storie di derby e di allenatori
questo è calcio che emoziona

Storie di derby e di allenatori questo è calcio che emoziona
di Massimo Caputi
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Lunedì 23 Settembre 2013, 07:50
Il calcio non ci delude mai, unico nello scrivere grandi storie, ieri il derby ha raccontato quella di Balzaretti. Dopo l’amarezza del 26 maggio la Roma è tornata a vincere la stracittadina. E lo ha fatto con il calciatore più discusso e criticato dell’ultimo anno, considerato, proprio nella partita con la Lazio, l’anello debole dello scacchiere giallorosso. Nelle sue lacrime dopo il gol c’è la sintesi, un mondo di emozioni e stati d’animo. È stato l’uomo partita e non dimenticherà mai la sua corsa sfrenata e liberatoria sotto la curva sud.



La Roma non ha vinto solo il derby, è in testa alla classifica a punteggio pieno, non è frutto del caso, come non è una coincidenza che abbia vinto tutte e quattro le gare di campionato segnando nel secondo tempo. Garcia si sta rivelando un attento costruttore, un efficace normalizzatore e un abile comunicatore, capace di colpire dritto al cuore di giocatori e tifosi. Per la Roma inizia ora un altro torneo, così come per la Lazio. La sconfitta in un derby pesa sempre e comunque, ora, però, la squadra di Petkovic può finalmente ripartire mettendo da parte la vittoria della Coppa Italia, risvegliarsi e riprendere il filo smarrito. Qualità, solidità e soluzioni non mancano. Questo campionato va valutato con attenzione, qualcosa, rispetto agli ultimi due anni, è cambiato.



La classifica parla chiaro, la Roma è la piacevole sorpresa, il Napoli una conferma. Costruita e cresciuta negli anni, la squadra di De Laurentis sembra matura e pronta a lottare per lo scudetto. Ha vinto a Milano con personalità, e anche Reyna che para il rigore a Balotelli, conoscendo la superstizione napoletana, può essere visto come un segnale. C’è molto di Benitez nel salto di qualità del Napoli, come di Mazzarri nella rinascita dell’Inter. Sembra un’altra squadra, eppure gli interpreti sono gli stessi, uno su tutti, Alvarez. Gli allenatori contano, eccome. Conte è stato ed è fondamentale per la Juventus, ora Garcia, Benitez e Mazzarri sono tre esempi chiari di come i tecnici siano determinanti nella costruzione e nei successi delle loro squadre, al pari a volte, dei campioni in campo. In questa lista va aggiunto anche Montella, la sua Fiorentina gioca bene ed è più forte delle assenze. Ora sotto con i prossimi due turni, in sei giorni ne sapremo certamente di più in fatto di valori e ambizioni.
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