Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca lancia l'allarme e torna a parlare di lockdown: «Obiettivo è avere equilibrio tra nuovi positivi e guariti. Ma se abbiamo mille contagi e duecento guariti è lockdown», ha detto in diretta Facebook. «Se abbiamo - ha detto - un incremento ogni giorno di 800 nuovi positivi chiudiamo tutto. Non drammatizzo, faccio un calcolo numerico».
«La mia opinione è che già oggi forse siamo al punto in cui dovremmo prendere decisioni drastiche.
L'attacco alla Juventus
«Il Napoli non è partito perché era in quarantena. La Juventus con il suo presidente ha fatto una dichiarazione penosa, imbarazzante: siccome c'è il protocollo andiamo allo stadio», ha detto il presidente riferendosi al caso Juventus-Napoli. De Luca ha sottolineato con ironia: «Non sono arrivati i ringraziamenti alle Asl e al Napoli perché abbiamo evitato di contagiare Ronaldo. Se il Napoli fosse andato in allegria a Torino magari dopo una settimana c'era Ronaldo positivo, avremmo conquistato il titolo del New York Times per la gloria dell'Italia».
Il caso Juventus-Napoli
Il presidente ha anche parlato del caso Juventus-Napoli sostenendo che «le Asl Napoli 1 e Napoli 2 hanno fatto esattamente quello che prevede la legge», a fronte del protocollo Figc che «è un atto privato e che non conta niente dal punto di vista della legge e della sanità». Le due Asl investite della positività di due giocatori del Napoli, ha spiegato De Luca, «hanno fatto quello che prevede la legge e che prevede il Ministero della Salute, cioè mettere in isolamento domiciliare i contatti stretti per fare i tamponi e per assicurarsi, dopo i tempi di incubazione, che quelli controllati siano negativi. È intervenuta una complicazione, cioè che la Figc fa un protocollo in deroga rispetto alle disposizioni del Ministero e della Regione relative ai positivi, e qui si apre un piccolo polverone». Ma, ha sottolineato De Luca, «il protocollo è un atto privato e non conta niente dal punto di vista della legge e della sanità. I giocatori dal punto di vista della sanità sono sottoposti alle stesse regole di tutti i cittadini italiani, e dunque il Napoli non parte perché messo in quarantena dalle Asl».