Franco di Mare choc: «Ho un tumore molto cattivo causato dall'amianto. La Rai? Ripugnanti. Tutti spariti quando ho chiesto i posti dove sono stato»

In occasione della giornata dedicata ai lavoratori morti per amianto Fabio Fazio ha ospitato il giornalista Franco Di Mare

Franco di Mare chock: «Ho un tumore molto cattivo causa amianto. La Rai? Ripugnanti, tutti spariti quando ho chiesto elenco dei posti dove sono stato»
Franco di Mare chock: «Ho un tumore molto cattivo causa amianto. La Rai? Ripugnanti, tutti spariti quando ho chiesto elenco dei posti dove sono stato»
di Ida Di Grazia
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Domenica 28 Aprile 2024, 20:43 - Ultimo aggiornamento: 29 Aprile, 16:07

«Ho un tumore molto cattivo», Franco Di Mare  visibilmente provato e con un tubicino per l'ossigeno a Che tempo che Fa ha annuciato di essere gravemente malato. «Questo tubicino che mi corre sul viso è un tubicino legato ad un respiratore automatico e mi permette di respirare in modo forzato, ma mi permette di essere qui a raccontare, a parlare con te. Mi sono preso il Mesotelioma, un tumore molto cattivo, legato alla presenza di amianto nell’aria e si prende tramite la respirazione di particelle di amianto».

L'annuncio choc

«Si prende perchè si respirano particelle di amianto senza saperlo - spiega  Franco di Mare - e una volta liberata nell'aria la fibra, ha un tempo di conservazione di sè lunghissimo e quando si manifesta è troppo tardi. Dire che con questo finiscono le speranza non è vero, perchè la scienza va sempre avanti».

Commosso Fabio Fazio, che ricorda che il 28 aprile è il giorno dei lavoratori vittime dell'amianto e presenta ''Le parole per dirlo. La guerra fuori e dentro di noi'', il libro di Franco Di Mare,  che è stato anche direttore di Rai3, che esce per Sem. Per la malattia, dice il giornalista, c'è bisogno che ci sia l'idea di comunità intorno al malato: «Quando qualcuno si ferma ad aiutare gli altri lì nasce la comunità degli umani». Nel libro si intreccia la sua storia di vita con l'esperienza del momento e la sua terribile malattia. 

Franco di Mare 68 anni, ex inviato di guerra e conduttore tv, ha un grande rimpianto: «Ho avuto una vita bellissima, e le memorie che ho sono piene di vita quello che mi dispiace tanto è scoprirlo solo adesso», ma allo stesso tempo non vuole mollare: «Non voglio fossilizzarmi attorno all'idea di morte.

Mi voglio legare all'idea che c'è la vita. Come dice Boskov "La partita finisce quando arbitro fischia" e il mio arbitro non ha fischiato ancora».

L'attacco alla Rai

Franco Di Mare è molto amareggiato soprattuto nei confronti della Rai: «Tutta la Rai, non parlo di quelli attuali, ma di tutti, quelli prima e quelli prima ancora. Posso capire che esistano ragioni di ordine sindacale e legale, chiedevo lo stato di servizio che è un mio diritto: "mi fate un elenco dei posti dove sono stato?", e lo chiedevo per sapere cosa si potrebbe fare a supporto della diagnosi. Sono spariti tutti. Se io posso anche arrivare a capire che possono esistere regioni legali e sindacali, quello che non capisco è il livello umano. Sono spariti, si sono negati al telefono, a me, come se fossi un questuante, e davanti a un atteggiamento del genere trovo un solo aggettivo: Ripugnante!».

Nell'intervista rilasciata al Corriere della sera Di Mare sottolinea: «Il palazzo di viale Mazzini è pieno d’amianto. Sottovoce, ti sconsigliano di appendere quadri al muro».

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