ANCONA - Quattro uomini uniti da un’amicizia inossidabile e dalla folle passione per il calcio: è questa la storia di Azul, che vedrà protagonista Stefano Accorsi insieme a Luciano Scarpa, Sasà Piedepalumbo e Luigi Sigillo, per la regia di Daniele Finzi Pasca. Accorsi sarà al Ventidio Basso di Ascoli Piceno il 22 e 23 febbraio, al Pergolesi di Jesi il 24 e il 25, e al Teatro dell’Aquila di Fermo il 26 e 27.
Accorsi, come nasce lo spettacolo?
«È un testo scritto da Daniele Finzi Pasca, da lui adattato per noi. L’idea è quella di raccontare il rapporto di quattro esseri umani e la loro passione, e di come a volte bisogna porsi dei limiti. Non parla solo della passione per il calcio, ma delle loro conversazioni sulla vita, sugli amori, sui rapporti. È uno spettacolo coinvolgente e divertente».
Racconta quindi una storia di amicizia e di tifo?
«Sì, sono due storie parallele, alla base c’è la loro vita».
Tra i quattro uomini qual è il suo personaggio?
«Siamo in quattro, Pinocchio, Golem, Adamo, Frankenstein, gli unici non partoriti da una mamma. È difficile raccontarli, però posso dirle che io sono Pinocchio, andato a vivere in Uruguay con la famiglia, e di come non cambio. Perchè la volontà da sola non fa cambiare».
È corretto dire che è uno spettacolo sul calcio, ma non di calcio?
«Direi piuttosto, come ho detto, che questo è uno spettacolo di quattro persone che parlano tra loro di coppia, delle loro storie e certamente anche della grande passione comune per il calcio».
Cosa ci insegna?
«Il nostro intento non è tanto quello di insegnare, quanto di far porre delle domande, degli interrogativi.
Quanto sono importanti il tifo e l’amicizia, oggi?
«La prima dello spettacolo, martedì scorso, ci ha fatto capire che questa è una rappresentazione che “scalda” molto, e che fa bene. Tifo e amicizia? Sono importanti, fanno venir voglia di riabbracciare gli amici».
A proposito di prima, come è andato il debutto a Correggio?
«Bello, all’uscita ci hanno detto che abbiamo lasciato tanta energia. Una volta ho parlato con un regista che riteneva che allo spettatore non bisogna insegnare, ma donare, e sono d’accordo».
Nelle Marche lo spettacolo toccherà tre città accomunate da un grande tifo per il calcio. Che dice di questo?
«Se a teatro ci sarà chi ama il calcio, si ritroverà nella storia e nei quattro amici. Ne parlavo a pranzo con un tifoso interista che era stato al debutto: ritroveranno le proprie passioni. Non mi aspetto null’altro!».
Stefano Accorsi e le Marche?
«Avete degli splendidi teatri, e l’Amat che fa un gran lavoro con le scuole, questa è una cosa importante».
Perchè?
«Serve creare il pubblico di domani. Se i ragazzi vengono a teatro vedono qualcosa di unico, e possono vederlo solo a teatro, a differenza dei film o altro che si possono vedere ovunque».
Oltre Azul cosa farà?
«Su Rai 1 andranno in onda 4 episodi, ogni lunedì, di “Vs. Onore”».