“Incanto di parole” con i versi dei grandi poeti declamati da Pierluigi Tortora e Piergiorgio Cinì a San Benedetto

“Incanto di parole” con i versi dei grandi poeti declamati da Pierluigi Tortora e Piergiorgio Cinì a San Benedetto
“Incanto di parole” con i versi dei grandi poeti declamati da ​ Pierluigi Tortora e Piergiorgio Cinì a San Benedetto
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Domenica 15 Ottobre 2023, 07:10 - Ultimo aggiornamento: 10:59

SAN BENEDETTO - Le parole dei grandi poeti, declamate dalle voci di Pierluigi Tortora e Piergiorgio Cinì, saranno protagoniste di “Incanto di parole”, ultimo appuntamento della rassegna Teatri invisibili organizzata dal Laboratorio teatrale Re Nudo, con la collaborazione di Amat e i Comuni di San Benedetto e Grottammare. Lo spettacolo andrà in scena oggi, domenica 15 ottobre, alle ore 18 al Teatro dell’Olmo di San Benedetto.

 
Lo spettacolo
Casertano il primo e marchigiano di San Benedetto il secondo, Tortora e Cinì porteranno sul palco un reading. «Un reading – spiega Cinì del Laboratorio Re Nudo – dedicato a diversi autori della tradizione poetica napoletana e non solo. Testi che abbiamo scelto con il cuore, facendo riflessioni sul contemporaneo, con tematiche sociali: si passa dal tema dei migranti a quello dell’amore per la pace e la libertà, così come la natura, in questo caso valorizzata con i versi di Leopardi».

Tra i poeti saranno letti Antonio De Curtis, con la sua ‘A Livella, Eduardo De Filippo, Erri De Luca e altri. «Tra questi - aggiunge Cinì – anche Trilussa e la sua poesia “Ninna Nanna della Guerra”. E poi ci sarà Pierluigi Tortora che ha anche una bella voce e doti canore, con il quale coinvolgeremo il pubblico con il repertorio della canzone partenopea. Era tanto che insieme volevamo fare qualcosa, pur avendo lavorato sempre in modo separato: ora questo spettacolo per i Teatri invisibili, che pensiamo di portare anche fuori. Abbiamo già alcune date fissate tra la Campania e il Molise».

Il loro reading chiude la rassegna anche in questo 2023, e Cinì puntualizza che «in genere ci piace fare la chiusura.

A proposito di questa edizione, vorrei ricordare che l’intero festival era dedicato a Massimo Massacci, che era il fondatore del nostro gruppo, con il quale avevamo impostato il lavoro delle luci, lui aveva progettato il nostro teatro Olmo di San Benedetto, con lui avevamo costruito tanti palchi e vissuto tante storie legate ai teatri nel territorio. Teatri che noi intendiamo come luoghi di assemblea civile». Anche quest’anno grande soddisfazione per la rassegna.


Un buon pubblico
«Si fa sempre fatica – commenta Cinì – per via dei fondi, e comunque siamo contenti del pubblico avuto, tante persone. Sono state affrontate diverse tematiche, abbiamo dedicato uno spettacolo al testo di Andrea Pazienza (lo scorso 7 ottobre), figura sambenedettese che abbiamo voluto rilanciare: a Pescara gli hanno dedicato un museo. Pensiamo meriti di più». Una delle tradizioni passate del festival era anche quella che arrivavano, come del resto anche quest’anno, compagnie da tutta Italia, spesso anche alle prime uscite. 
Le scuole
«Quest’anno, più che prima uscita – spiega – abbiamo avuto il debutto dei figli dei fondatori di una compagnia. Al Teatro delle Energie di Grottammare abbiamo ospitato i figli dei protagonisti del “Mulino Bianco” (28 settembre). Inoltre sono state coinvolte le scuole, con la scuola di platea dell’Amat, e il prossimo anno ci dedicheremo al trentennale del festival. Sono tanti gli anni che ci stanno portando a lavorare con costanza e resistenza».

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