Lo Verso mattatore in “Uno, nessuno, centomila”: «Pirandello è sempre attuale e sorprendente, un destino dei “classici”»

Enrico Lo Verso in "Uno, nessuno, centomila"
Enrico Lo Verso in "Uno, nessuno, centomila"
di Chiara Morini
3 Minuti di Lettura
Domenica 6 Marzo 2022, 10:23

PORTO SAN GIORGIO - È tanto classico quanto attuale: il pensiero di Luigi Pirandello, rivive nell’adattamento teatrale di “Uno, nessuno, centomila” così come realizzato da Alessandra Pizzi e interpretato da Enrico Lo Verso. Lo spettacolo sarà in scena oggi pomeriggio, domenica 6 marzo, alle ore 17,30 al teatro comunale di Porto San Giorgio (info: 3279097113).


«Pirandello è troppo attuale – commenta il protagonista –, a me dà molto. Ogni volta che la interpreto, questa storia mi insegna che non è un solo spettacolo, ma sono 100mila». Non è una nuova rappresentazione, questa: ha debuttato alla fine di luglio 2016 a Lecce, e da allora, prima della pandemia, ha avuto oltre 300mila spettatori, sempre sold out. Un successo che non si arresta. «È il valore dell’arte – osserva il protagonista – dato dalle emozioni che suscita. Può essere un quadro, può trattarsi di un brano musicale o di un film, possiamo parlare di uno spettacolo teatrale come in questo caso. E per “Uno, nessuno, centomila”, le persone si emozionano: entrano a teatro, pensano di vedere uno spettacolo, assistono e vengono travolte da uno tsunami».


Uno tsunami di emozioni, ma soprattutto di riflessioni, sulla storia, sul personaggio e sul pensiero pirandelliano. «Al centro della storia – prosegue - c’è Vitangelo Moscarda, il protagonista, che dice di essersi visto in un certo modo, finora, ma poi alla fine finisce per conoscersi come una persona diversa». Una cosa che può benissimo capitare anche oggi. «L’attualità di Pirandello è sorprendente – prosegue – quasi come a voler ribadire il bisogno di un uomo di affermarsi.

Ecco, è come se Pirandello avesse scritto un instant book che si adatta benissimo all’oggi. Del resto è il “destino” di tutti i classici, di ogni epoca: scrivono prima, ma sembrano averlo fatto solo ieri».


Il pubblico viene letteralmente “rapito” da questo spettacolo e, osserva l’attore, «palchi, platee e gallerie diventano una cosa sola: se niente è vero siamo tutti nella stessa barca». Lo spettatore esce dalla sala con interrogativi e riflessioni. «Ne incontro diversi – racconta Lo Verso – qualcuno mi dice che è sorpreso di quanto Pirandello sia leggero, altroi si chiedono “chi sono io?”. È un testo che può destabilizzare lo spettatore, destrutturarne le fondamenta, e in questo Vitangelo, il protagonista si sacrifica». Molti potranno pensare che entrare in un ruolo come questo non sia una cosa facile.

«Non è stato difficile – spiega l’attore – quasi divertente. È una sfida da affrontare come le escape room: si deve fuggire da una stanza chiusa risolvendo enigmi. Apri una porta, e devi risolvere un altro problema. Ne apri un’altra e ti trovi davanti due alternative. Ogni volta che faccio questo spettacolo c’è una sfumatura diversa, potrebbero addirittura essere 100mila. Lo spettacolo cambia ogni volta, nella percezione». Enrico Lo Verso ha sempre amato incontrare il pubblico: «Mi piace, io devo stare in mezzo alle persone, e sono sorpreso quando le mascherine mi dicono che moltissimi colleghi dopo lo spettacolo si chiudono in camerino».

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