Armocida promuove la Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro: «Un successo legato anche a Martone»

Pedro Armocida, direttore artistico della Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro
Pedro Armocida, direttore artistico della Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro
di Elisabetta Marsigli
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Martedì 28 Giugno 2022, 16:54

PESARO - È particolarmente soddisfatto il direttore della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, Pedro Armocida, per il successo di questa 58esima edizione. 

Un ottimo risultato? 
«L’ultimo giorno Mario Martone, a cui abbiamo dedicato la retrospettiva, ha ricevuto ben 10 minuti di applausi in piazza del Popolo, prima della proiezione del suo ultimo film “Nostalgia”, ma era pieno anche lo Sperimentale nel pomeriggio, per il suo film d’esordio “Morte di un matematico napoletano”. Mi era piaciuta molto l’idea di proporre la sua prima e la sua ultima opera insieme, nello stesso giorno».

Sale gremite come non si vedevano da tempo? 
«Sono soddisfatto non solo per il successo di questa edizione, ma anche per aver assistito al battesimo del fuoco dell’accesso alle sale cinematografiche senza mascherina che lascia sperare in una ripresa, nell’immediato futuro, dei cinema. Il successo è dovuto a questo e alla voglia di tornare a vivere il festival come nel 2019: dagli incontri in Pescheria alle mostre, dal cinema in spiaggia a quello allo Sperimentale e in piazza. Un obiettivo centrato grazie anche alla capacità di intercettare i vari linguaggi, tra cinema e musica, con il ritorno del “muro del suono” in tarda serata».

Complice anche la scelta di una retrospettiva dedicata a un regista come Martone, quindi il racconto di un cinema contemporaneo?
«Sì, sicuramente, che si è trasformata in una prospettiva più che retrospettiva. Scendendo anagraficamente andremo sempre più ad esaminare e analizzare autori che hanno ancora molto da dire.

Anche per il prossimo anno sarà un grandissimo protagonista del cinema italiano contemporaneo, ma non posso ancora svelarne il nome…».

E dietro c’è un enorme lavoro con soddisfazioni che vengono anche dai giovani: quest’anno 30 studenti provenienti dalle diverse scuole di cinema. Pensate di allargarlo anche a studenti stranieri? 
«Questa potrebbe essere una bella idea: l’unica cosa che ci ha sempre fermato sono i biglietti aerei, ma organizzandolo per tempo si potrebbe fare. C’erano anche molti giovani cineasti che partecipavano e sarebbe bello avere un bel nucleo di giovani italiani e stranieri anche come studiosi». 

Giovani che vi hanno sorpreso, tra l’altro, con giudizi simili alla giuria della critica? 
«Alcuni di loro stanno raccontando sui social la loro esperienza e ne siamo felici. Hanno composto analisi sul cinema molto profonde ed è vero, molte parole coincidevano con quelle dei “senior”. Ciò significa che hanno capito la proposta del festival».

Successo anche per il cinema dedicato ai bambini? 
«Di questo andiamo particolarmente orgogliosi: i bambini hanno visto film d’animazione in anteprima italiana e hanno espresso i loro giudizi, ma anche il cinema in spiaggia è stato molto seguito, nonostante fossero film in 35mm in b/n. Questo ve lo posso anticipare: stiamo studiando una formula per accompagnare anche queste proiezioni “del passato” con ospiti, già dal prossimo anno».

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