Mick Jagger lascia in beneficenza 500 milioni di dollari: «Ai miei figli non serviranno»

Il cantante dei Rolling Stones ha annunciato di voler lasciare in eredità i diritti di vendita del catalogo della band

Mick Jagger lascia in beneficenza 500 milioni di dollari in diritti sulle canzoni: «Ai miei figli non serviranno»
Mick Jagger lascia in beneficenza 500 milioni di dollari in diritti sulle canzoni: «Ai miei figli non serviranno»
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Giovedì 28 Settembre 2023, 17:17

L'iconico cantante dei Rolling Stones, Mick Jagger potrebbe lascire un tesoro da 500 milioni di dollari in eredità. Non ai suoi figli, ma in beneficenza, con i ricavi della vendita del catalogo dei Rolling Stones; questa sembra l'intenzione del rocker, che oggi ha 80 anni, che in un'intervista al Wall Street Journal ha svelato di non volerli lasciare alla prole perché "non ne hanno bisogno per vivere, meglio far del bene al mondo".

Una famiglia numerosa

Sono otto in tutto i figli di Jagger, tra cui il più piccolo Deveraux, che ha appena 6 anni, mentre la più grande è Karis, che ne compirà 53 a novembre, ed è la figlia avuta dall'attrice Marsha Hunt. Poi c'è la secondogenita Jade, 51 anni, avuta con l'ex moglie Bianca Jagger.

E ancora quattro figli nati dalla relazione con l'attrice Jerry Hall, le figlie Elizabeth, 39 anni, e Georgia May, 31, così come i figli James, 38, e Gabriel, 25.

Nel 1999, Lucas, 24 anni, è nato durante una relazione con la modella Luciana Gimenez.  Nel 2016 ha avuto il suo figlio più piccolo, Deveraux, dalla coreografa ed ex ballerina Melanie Hamrick.

Grandi hit

Sia chiaro, ad oggi, Jagger non ha intenzione di vendere le royalties del catalogo post 1971 della band, che include hit come "Satisfaction", "Paint it Black" e "Jumpin Jack Flash", ma ha voluto dire, che non lascerà che i soldi guadagnati con la musica finiscano per aiutare la sua famiglia, quando lui non ci sarà più.

Fino al 1970, il contabile Allen Klein, che aveva già lavorato con i Beatles e negoziato un accordo redditizio per gli Stones con la Decca, riuscì a mantenere la proprietà del loro catalogo per gli anni in cui li gestì, dal 1965 al 1970, pagando alla band milioni di sterline in diritti, ma meno di quanto ne avrebbero guadagnati avendo tutto il catalogo nelle loro mani.

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