ROMA - "Sono stata in coma un mese, ho subito la frattura dell'osso occipitale. Non sento più né odori, né sapori" inizia così il racconto choc di Alda D'Eusanio. "A distanza di tre anni ho ancora quattro emorragie cerebrali e violente emicranie. Non mi sono mai pianta addosso ora però mi dicono che non valgo nulla: e non ci sto".
Investita da uno scooter nel 2012 in corso Vittorio Emanuele II, oggi Alda D'Eusanio si trova a dover combattere un'altra battaglia.
Una decisione maturata per i problemi fisici dovuti all'incidente. «Trovo ingiusto che vita e attività possano essere cancellati così. Non ho mai raccontato la mia sofferenza, in questo mestiere se dici che sei malato, hai chiuso. Dalla mia ho Raffaele Gerbi che con il suo studio medico legale mi renderà giustizia – conclude la D'Eusanio – ma penso alle tante vittime della strada che non hanno voce per farsi sentire».