​Malika al Festival Pergolesi Spontini
“Le Marche mi portano fortuna”

Malika Ayane
Malika Ayane
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Venerdì 19 Dicembre 2014, 13:01 - Ultimo aggiornamento: 17:18
JESI – Malika a Jesi in concerto. Chiusura con il botto per il XIV Festival Pergolesi Spontini che ha raccolto consensi e dopo i successi degli appuntamenti di questa edizione ha ideato come spettacolo finale una vera e propria “chicca”. Sarà infatti una delle voci più ricercate e raffinate del panorama artistico italiano a salire sul palco domani sera alle ore 21 al Palazzetto dello Sport di Jesi: Malika Ayane, tra i 20 cantanti “big” in gara al prossimo Festival di Sanremo, è l’attesa protagonista del concerto “Il record dei Beatles”, proposto in occasione del cinquantesimo anniversario del primo tour americano dei Beatles. Nel programma della serata si ripercorre il cammino dei “Fab Four” dai primi concerti ai successi fino allo scioglimento, attraverso le più celebri canzoni arrangiate da Giannantonio Mutto e Raffaele Tiseo per l’orchestra de I Virtuosi Italiani diretta da Aldo Sisillo.



Malika si cimenta con i Beatles: un’altra sua idea originale…

Ad essere sincera l’idea non è stata esattamente la mia, ma del direttore d’orchestra che mi ha contattato. Ho una storia molto lunga legata alla sinfonica e quindi non potevo che accettare, l’ho trovata un’idea originale e affascinante. Poi, per ogni cantante, e lo è stato anche per me, i Beatles finchè non hai un repertorio tuo, non mancano mai. Li canti sempre e comunque. In questa fase della mia vita, fra un progetto e l’altro, venire nelle Marche a cantare con un’orchestra lo trovo meraviglioso.



Lo spettacolo si inserisce all’interno di un Festival classico: qual è il suo rapporto con gli altri generi musicali?

Ho frequentato il Conservatorio, ho sempre ascoltato tanta musica, oltre che studiarla. Io sto vivendo molto in Germania in questo periodo e mi accorgo che lì sanno sfruttare il patrimonio musicale che hanno, in termini di scuole, concerti, eventi. L’Italia grazie a queste cose può ripartire dalla sua identità culturale.



Non possiamo non parlare di Sanremo, è la quarta volta per lei: l’importante è partecipare?

Non mi piace partire remissivi. E mi dico questo: vai lì, fai meglio di quello che puoi fare. Punto. Il resto viene da sé. E’ una vetrina importantissima, in ogni caso. Ora anche i bookmakers hanno capito che non vinco mai, lo sanno anche loro. Dopo 3 Sanremo fatti per me è sempre andato alla grande.



Dopo il Festival, quali progetti la attendono?

Uscirà un disco, lo promuoverò, e poi mi dedicherò ad un tour, che però vorrei portare anche all’estero, nei paesi europei soprattutto, non so ancora esattamente come, né quando, ma vorrei farlo. Per me è un passaggio che sento, direi quasi obbligato.



Ed in chiusura, un flash sulla nostra regione, le Marche…

Le Marche portano bene, te lo dico di getto! Ogni volta che sono stata qui, poi ho avuto sempre grandi risultati, quindi sono strafelice di tornare. Ad un passo dal prossimo progetto, non è un caso che il destino mi faccia passare ancora una volta dalle Marche.





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