Apollinare Lazzari (pescatore): «Dopo l'alluvione nessuno comprava il pesce»
Cosa ha significato per la flotta di pescherecci l’alluvione di maggio e le forti e prolungate piogge di giugno? Un calo del prezzo del pesce di almeno il 30%. «Siamo andati in mare lo stesso - racconta Apollinare Lazzari, armatore e presidente dell’associazione Produttori Pesca Ancona - ma dovevamo vendere sotto prezzo». La motivazione non c’entra nulla con l’altalena del costo dei carburanti o con la minore capacità di spesa da parte delle famiglie. «No - replica - la gente non si fidava a comprare il pesce per paura che fosse contaminato dagli sversamenti dei fiumi. Per tutto giugno e luglio abbiamo lavorato praticamente per far passare il messaggio che il nostro pesce era buono e non c’era alcun rischio nel mangiarlo». Quindi anche un sensibile calo delle vendite che ha impattato sulle finanze della categoria. «Addirittura succedeva che la gente andasse in pescheria a chiedere prodotti provenienti dall’estero».