I virologi lo avevano previsto già settimane fa: «La variante inglese diventerà predominante» ma il Lazio resta in zona gialla. Ciò che cambia, nella battaglia per ridurre la diffusione del Covid-19 e delle sue mutazioni, è l’approccio metodologico. No alla zona arancione ma sì a mini-zone rosse per circoscrivere, all’occorrenza, i territori in cui si registrano focolai o impennate dei casi, come nei recenti episodi registrati a Colleferro e Carpineto che sono diventati “off-limits”. L’assunto di base è semplice: i dati sui contagi restano buoni anzi, ieri sono diminuiti. È chiaro però che tra quei casi si sta facendo largo la variante inglese del virus - che di per sé non è più agguerrita o pericolosa - ma lo diventa per la velocità di trasmissione che comporta.
Variante inglese, allarme vicino Roma: due Comuni (Colleferro e Carpineto) diventano zona rossa
LA STRATEGIA
«E allora - fanno sapere dall’assessorato alla Sanità diretto da Alessio D’Amato - nel momento in cui si registreranno positivi al Sars-Cov-2 mutato si valuterà, di volta in volta, se circoscrivere e decretare la zona rossa per quel territorio».
Le richieste sono quelle di lasciare i colori invariati ma di cambiare la strategia sulla campagna vaccinale cercando di recuperare più dosi ma collegialmente e non per singola Regione. Anche perché solo con un aumento della copertura vaccinale - come spiegano proprio i virologi - si può contenere la diffusione del virus e delle sue varianti.
IL BOLLETTINO
Intanto nel Lazio i casi scendono. Ieri a fronte di 31 mila tamponi eseguiti (i molecolari svolti sono stati 12 mila, 202 in più rispetto al giorno precedente) sono emersi 921 nuovi positivi, 69 in meno in 24 ore. A diminuire poi sono stati anche i decessi (32 in totale), i ricoveri e le terapie intensive. Entrambi passano da 1.925 a 1.883 e da 231 a 228. A Roma i nuovi casi scendono sotto quota 400 e si fermano a 379 positivi rispetto ai 515 del giorno precedente.