Vallefoglia, la via intitolata al fratello Piersanti: il presidente Mattarella si commuove

Vallefoglia, la via intitolata al fratello Piersanti: il presidente Mattarella si commuove
Vallefoglia, la via intitolata al fratello Piersanti: il presidente Mattarella si commuove
di Silvia Sinibaldi
3 Minuti di Lettura
Domenica 21 Gennaio 2024, 03:55 - Ultimo aggiornamento: 22 Gennaio, 08:34

VALLEFOGLIA «Certo che il Presidente della Repubblica a Bottega, non l’aveva mai visto nessuno». La proverbiale schiettezza del sindaco Palmiro Ucchielli si vena di emozione: «È stata un’impresa, ma oggi abbiamo fatto la Storia». A qualche ora di distanza dal taglio del nastro del suo teatro, l’auditorium che ha voluto con quella che Matteo Ricci chiamerebbe la tigna, Ucchielli fa ancora fatica a raccontare. «Il bello è stato il clima gioioso, la gente che è venuta a vedere il presidente, i bambini delle scuole di Pian del Bruscolo e di Montecchio che cantavano, gridavano viva il Presidente, l’inno nazionale suonato dall’orchestra e dal coro della scuola media, insomma un’atmosfera da far tremare i polsi».


Omaggio ai più piccoli

E Sergio Mattarella ha omaggiato tutti ma ha chiesto al sindaco di ringraziare soprattutto i bambini, incredibilmente emozionati a sventolate le bandierine italiane.. «Ho ricordato a Mattarella che quando ero parlamentare lui vestiva il ruolo di vicepresidente del consiglio dei ministri e poi di ministro della Difesa.

Ma anche che lo status di città a Vallefoglia porta la sua firma». E Mattarella non ha fatto una piega: «Mi ricordo benissimo» ha risposto a Ucchielli. Per tutti però l’apice della commozione si è consumata quando il Presidente della Repubblica ha letto i nomi della via e della piazza su cui si affaccia l’auditorium: piazza Pio La Torre e soprattutto via Piersanti Mattarella. Lo ricorda anche Giuseppe Paolini, il presidente della Provincia: «Splendida, stupefacente cerimonia» ha commentato. «Pesaro si è dimostrata all’altezza dell’importante evento. Abbiamo Iniziato a Vallefoglia con una cornice di ragazzini incredibile, non avevo mai visto Palmiro Ucchielli così emozionato. L’arrivo del Presidente, nonostante il clima rigido e stato molto caloroso. Vedere il Presidente, nella via “intitolata” a suo fratello Piersanti mi ha commosso, così come stupendo è stato l’inno eseguito dai ragazzi della banda scolastica». Vedere nelle loro fila anche alunni di colore diverso ti fa percepire lo spirito e la forza della Cultura». «Io - riprende Palmiro Ucchielli - ho accolto tre presidenti. Carlo Azeglio Ciampi e poi Giorgio Napolitano. Nella seconda occasione dissi: non c’è due senza tre. Ma non potevo credere a una cosa bella come quella di oggi».

La gratitudine

Poi i ringraziamenti: «Grazie al ministro Gennaro Sangiuliano, al prefetto Emanuela Saveria Greco, al presidente Francesco Acquaroli, al presidente Giuseppe Paolini e soprattutto a Matteo Ricci che mi ha aiutato a coronare questo sogno». Ma non c’è tempo per cullarsi sugli allori: «Siamo il Comune che apre la Capitale della Cultura. In teatro ora ci sono i musicisti della Filarmonica Rossini (che per la fase iniziale gestirà la programmazione del Giovanni Santi) e c’è il foyer dedicato al suo fondatore, Michele Antonelli, morto prematuramente: un amico che ha voluto dare alla sua orchestra sede in questo Comune. Oggi è andato tutto bene, bravi tutti: ora guardiamo avanti».

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