Ultramar Caffè: «Misurazioni dei fumi sempre regolari». Fuori Montanari e aumento di capitale per oltre 5 milioni

Ultramar Caffè: «Misurazioni dei fumi sempre regolari». Fuori Montanari e aumento di capitale per oltre 5 milioni
Ultramar Caffè: «Misurazioni dei fumi sempre regolari». Fuori Montanari e aumento di capitale per oltre 5 milioni
di Lorenzo Furlani
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Mercoledì 3 Aprile 2024, 02:00 - Ultimo aggiornamento: 12:58

FANO «Le emissioni misurate in questi anni dall’azienda, secondo le prescrizioni dell’autorizzazione ambientale, sono sempre state regolari. Inoltre, da maggio a settembre 2023, abbiamo ricevuto numerose ispezioni da parte delle autorità sanitarie/tecnico ambientali, che non hanno mai riscontrato il superamento dei limiti di legge».

La protesta per gli effluvi

L’amministratore delegato di Ultramar Caffè, Gianni Remo, risponde così alle preoccupazioni dei residenti della zona dell’ex zuccherificio, che lamentano emissioni maleodoranti da parte dello stabilimento di torrefazione di via della Pineta: effluvi che in alcuni momenti sarebbero tanto insopportabili da causare, secondo quanto segnalato in un esposto alle autorità del febbraio 2023, anche bruciori a naso e gola, nausea e mal di testa. 

Chi ha sottoscritto quella segnalazione, indirizzata a Provincia, Comune, Arpam, Ast e procura della Repubblica, testimonia che in seguito all’esposto la condizione ambientale della zona è migliorata rispetto a quando si sentiva, in modo ciclico, «un fortissimo odore di caffè torrefatto per un quarto d’ora, a cui seguiva una zaffata tremenda di fumo, un odore che non era più di caffè bensì di bruciato, come se si salisse in un camino».

Al punto che i residenti, come ha sottolineato l’avvocato che ha curato l’esposto, hanno pensato che l’azienda avesse moderato la produzione, visto che non è stata accettata dalla Provincia, come modifica non sostanziale dell’autorizzazione, la comunicazione di un aumento della torrefazione da una a 5 tonnellate di caffè al giorno (l’azienda dovrà rinnovare la richiesta di autorizzazione per l’aumentato impatto delle emissioni).

«Nessun calo di produzione»

Ma l’amministratore delegato nega che ci sia stato un calo delle quantità torrefatte. «Non abbiamo mai superato una tonnellata al giorno - sottolinea Gianni Remo -. La produzione di capsule di caffè, di cui ci occupiamo, e il fatturato sono aumentati perché abbiamo fatto ricorso, con maggiori costi, al mercato per comprare il caffè già tostato, ma al massimo siamo arrivati a 3 tonnellate al giorno». Smentita, pertanto, la circostanza che Ultramar Caffè negli anni passati avesse tostato fino a 10 tonnellate al giorno, come accreditato da un sito web specializzato, che ha alimentato l’allarme dei residenti per le emissioni.

«Dieci tonnellate sono una quantità enorme, inimmaginabile - afferma l’amministratore delegato, che nell’azienda rappresenta la multinazionale del Liechtenstein La Natura Lifestyle International, socia di maggioranza di Ultramar Caffè dall’aprile 2023 -. Non conosco tutto della passata gestione, non so perché siano stati pubblicati quei dati ma posso dire che al momento del nostro arrivo lo stabilimento non aveva una simile capacità di torrefazione».

Cambiato il post combustore

Un mese dopo l’esposto (e prima dell’ingresso della multinazionale nella compagine societaria) in via della Pineta il post combustore, che abbatte i fumi, è stato sostituito con un apparecchio catalitico. «È il top dell’avanguardia - rileva ora l’ad -, molto più efficiente sul piano energetico di quello precedentemente installato, che consumava 4 volte di più.

Però, direi che il rendimento sull’abbattimento delle emissioni è analogo».

In particolare, la politica industriale accreditata dall’amministratore delegato si incentra sul contenimento dell’impatto ambientale della produzione. «La nostra azienda - dichiara Gianni Remo - si distingue a livello globale per il forte impegno verso la sostenibilità ambientale e la responsabilità sociale, dando la priorità all’impronta green sulla trasformazione industriale, e per la massima attenzione prestata alla riciclabilità e alla compostabilità dei nostri prodotti».

Investimenti per la sostenibilità

A riprova di questo l’ad segnala che «per abbattere i fumi spendiamo il doppio di quanto spendiamo per torrefare il caffè» e che «lo stabilimento di via della Pineta ha raggiunto l'autosufficienza per quanto riguarda il consumo di energia elettrica, grazie all'installazione di un impianto fotovoltaico».

L’azienda di Fano «attualmente conta 73 dipendenti diretti, con un impatto indiretto che coinvolge oltre 120 persone» per lavorare «il caffè. che è un prodotto agroalimentare naturale». Per mostrare, nelle sue declinazioni tecniche, questa produzione ai cittadini Gianni Remo annuncia un prossimo open day.

L’ipotesi del trasferimento

L’ad ammette di non saper rispondere sul perché Ultramar Caffè abbia avviato la sua produzione nel 2016 proprio nella zona in cui l’autorità sanitaria, per la prossimità alla scuola primaria Decio Raggi, aveva raccomandato l’esclusione di attività come la torrefazione, che è classificata industria insalubre di seconda classe.

Sottolinea che la multinazionale La Natura Lifestyle International intende «investire sullo sviluppo della produzione a Fano e sulla sua sostenibilità ma vorremmo la serenità per farlo. Se fossimo messi nelle condizioni di doverci trasferire non lo faremmo per pochi chilometri, ma cercheremmo un’altra città in Europa».

La multinazionale

La holding La Natura Lifestyle International, che ha sede in Liechtenstein, ha comprato il 6 aprile 2023 il 60% delle quote di Ultramar Caffè srl, il cui capitale allora ammontava a 600mila euro. Il restante 40% è di proprietà di Ultramar Invest srl, società della famiglia Montanari Nava (capitale di 1.159.000 euro), presieduta dall’armatore Corrado Arturo Montanari (che non ha quote). Lo stesso giorno il consiglio di amministrazione ha deliberato un consistente aumento di capitale per 5.335.000 euro, suddiviso in quattro tranche, da sottoscrivere in denaro alla pari dai soci in misura proporzionale alle quote possedute. Tre tranche per 4,835 milioni di euro sono già state eseguite (manca l’ultima tranche da mezzo milione programmata per il prossimo settembre).

La compravendita di quote

Quindi, l’azienda è stata fortemente capitalizzata nell’utimo anno dopo l’ingresso del partner internazionale, che 12 mesi fa ha acquistato al valore nominale le quote di partecipazione personali di Corrado Arturo Montanari (147mila euro), Mattia Tarsi (90mila euro) e Marco Nava (60mila euro), aggiungendovi per 63mila euro parte della quota di Ultramar Invest. Il 9 maggio 2023 è stato nominato amministratore delegato Gianni Remo; presidente di Ultramar Caffè è l’austriaco Ewald Eduard Struggl, ad di La Natura Lifestyle International.

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