Il piano di rilancio di Saipem, il management: «Tagli per 300 milioni ma nessuno perde il lavoro»

L'ingresso della sede di Fano della Saipem
L'ingresso della sede di Fano della Saipem
di Lorenzo Furlani
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Sabato 26 Marzo 2022, 06:20 - Ultimo aggiornamento: 27 Marzo, 09:35

FANO - Non è stata positiva la reazione del mercato finanziario al quale ieri è stata presentata la revisione del piano strategico al 2025 di Saipem con l’aumento di capitale di 2 miliardi di euro, dopo la pesantissima perdita dell’esercizio 2021 resa nota sempre ieri pari a 2,4 miliardi, visto che il titolo azionario ha chiuso la quotazione alla borsa di Milano con un calo del 2,47% (1,068 euro).

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Ma dalla strategia approvata il giorno precedente dal consiglio di amministrazione della società, specializzata nella progettazione e realizzazione di infrastrutture e impianti complessi, non sono emerse notizie allarmanti per la sede fanese, che occupa 700 dipendenti, in gran parte ingegneri.

La comunicazione
Il piano prevede la riduzione dei costi di struttura per oltre 150 milioni di euro nel 2022 e oltre 300 milioni a regime nel 2024. L’azienda ha comunicato che «le azioni di efficienza riguarderanno, ad esempio, la razionalizzazione degli uffici internazionali e un’approfondita revisione dei costi generali e amministrativi. Inoltre, si perseguiranno ottimizzazioni ulteriori dei processi, sfruttando anche le opportunità derivanti dal nuovo modello organizzativo. Le azioni di efficienza ad oggi attivate consentono già un risparmio di costi di struttura annuale a regime di circa 80 milioni di euro, mentre le azioni da attivare per conseguire il target di risparmio per il 2022 sono già state individuate».

La manovra finanziaria
La fiducia sull’assenza di rilevanti ripercussioni sul territorio fanese deriva dalle dichiarazioni del management, perché è stato escluso un esubero del personale. «Non pensiamo di dover far ricorso a contratti di solidarietà o cassa integrazione - ha affermato il direttore generale Alessandro Puliti -.

La razionalizzazione delle sedi estere è certamente uno dei punti fondamentali e significa che eventuale personale espatriato rientrerà in Italia ma non perderà il posto di lavoro».


La manovra finanziaria di Saipem si articola in un aumento di capitale di 2 miliardi di euro, che è previsto entro la fine dell’anno; in una nuova linea di revolving credit facility (per transitorie esigenze di cassa) fino a 1 miliardo di euro, che verrà organizzata entro l’avvio dell’aumento di capitale; in linee di firma su base bilaterale da parte di banche che partecipano alla manovra finanziaria per un importo complessivo di circa 1,35 miliardi di euro.

La transizione ecologica
I soci Eni e Cassa depositi e prestiti hanno assunto l’impegno a sottoscrivere complessivamente circa il 43% dell’aumento di capitale, in proporzione alle partecipazioni rispettivamente detenute nella società; la restante parte di circa 57% è coperta da un accordo di pre-sottoscrizione con primarie banche italiane e internazionali.

Saipem indirizza il suo business verso la transizione energetica e l’economia circolare focalizzandosi in particolare sulla realizzazione di impianti modulari nella filiera per la cattura del carbonio, sul riciclo della plastica e nello sviluppo di tecnologie robotiche subacquee. In particolare è stato sottolineato che nel settore della cattura e dello stoccaggio di CO2 Saipem ha le tecnologie per servire tutta la filiera.

La perdita di 2,4 miliardi di euro
Secondo il bilancio approvato dal cda giovedì scorso, Saipem chiude il 2021 con ricavi a 6.875 milioni di euro (7.342 milioni di euro nel 2020); il margine operativo lordo rettificato negativo per 1.192 milioni di euro (positivo per 614 milioni di euro nel 2020) con perdita di 901 milioni di euro nel quarto trimestre. Il risultato netto registra una perdita di 2.467 milioni di euro (perdita di 1.136 milioni di euro nel 2020).

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