Il riferimento
Il leit motiv di riferimento è stato il “modello Marche” coniato con successo da Giorgia Meloni ad Ancona in chiusura della campagna elettorale e che ha portato poi a servire su un piatto d’argento la testa del Pd dorico quasi la premier fosse una moderna Salomè. Caduta Ancona al centrosinistra resta solo Pesaro per mettere la bandierina su tutti i capoluoghi di Regione e giugno 2024 è davvero dietro l’angolo. «No - ha detto Ricci ribadendo la corsa a due tra i candidati Daniele Vimini e Andrea Biancani con primarie di coalizione alla bisogna - Pesaro non sarà Ancona. Si tratta di due realtà amministrative diverse. Tra noi non ci sono divisioni e abbiamo già alleanze solide, con i 5 Stelle e con i Verdi, anzi ne approfitto per chiedere alla politica di fare basta con i veti i contro veti a livello locale: facciamo gli accordi sui programmi da portare avanti. Nel 2019 mi sono affermato con oltre il 57% e nell’election day alle Europee c’era la corazzata Salvini. Teoricamente, contando sul bacino di alleanze già formate e liste civiche, come centrosinistra potremmo essere al 67%.
«Penalizzano Pesaro»
«Ci provino - arringa dal palco - a penalizzare ulteriormente Pesaro e il territorio e sarà la rivolta. Non basta quello che già sta facendo la destra in Regione sulla sanità: e che la smettano una volta per tutte di dare la colpa a chi c’era prima. Sono passati tre anni, la finiscano di equivocare lo stare al governo con la propaganda. Piuttosto a livello nazionale non dobbiamo accontentarci di viaggiare attorno al 19/20% nei sondaggi».
Puntare al 25%
«Noi - argomenta -dobbiamo competere con Fratelli d’Italia ed essere il primo partito alle Europee puntando al 25%. Il Pd ha una vocazione maggioritaria e ciò significa essere il primo partito anche se resta quello più complicato. Di scissione non voglio nemmeno sentirne parlare, sarebbe mortale, abbiamo bisogno di tutti e di preservare il nostro pluralismo». Il futuro di Ricci alla fine del suo decennio da sindaco resta sullo sfondo ma è Laurenzi a vaticinare: o da dietro le quinte o direttamente in pista, la sensazione è che sarà da protagonista.