Pugilato in lutto, morto a Pesaro a soli 62 anni Sengi Umba. Era nel dream team Berloni con Kalambay

Sengi Ley Wa Mbuya Umba al centro, con il Team Berloni, tra Verzolini e Cirelli
Sengi Ley Wa Mbuya Umba al centro, con il Team Berloni, tra Verzolini e Cirelli
di Gianluca Murgia
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Lunedì 12 Giugno 2023, 01:05 - Ultimo aggiornamento: 19:37

PESARO - Lutto nel mondo del pugilato. Si è spento  Sengi Ley Wa Mbuya Umba, per tutti Umba, peso piuma del dream team Berloni di Pesaro nei primi anni '90 agli ordini del maestro Mattioli, sotto la presiendenza di Belligotti. Il prossimo 12 dicembre avrebbe compiuto 63 anni. Soffriva di molte patologie: era diabetico, purtroppo aveva crisi epilettiche e da alcuni mesi combatteva contro una infezione allo stomaco e ai polmoni. Troppo anche per chi, nella vita, era abituato a stare in guardia, incassare e rispondere. Il cuore non ha retto.

 

In squadra con Kalambay

Umba, originario dell'allora Zaire, oggi Repubblica Democratica del Congo, era pesarese acquisito. Ha militato in squadra con il campione del mondo e d'Europa Patrizio Sumbu Kalambay e, tra gli altri, con il campione italiano Beya e con l'olimpionico Magi.

Si è incrociato spesso con un altro grande "nostro" campione, diventato poi di casa a Pesaro: Luigi Michillo. La carriera di Umba si è sviluppata tra il 1984 e il 1994, con un record di 9 vittoria, 2 pari e 26 sconfitte.

Lascia tre figli

Dal Congo all'Italia per tirare di boxe ad ottimo livello e per avere un lavoro sicuro, remunerativo, in una delle aziende pesaresi: Umba era arrivato da Lubumbashi, nel Congo, e ora risiedeva da anni a Ginestreto dove l'aveva raggiunto la moglie (scomparsa prematuramente nel 2003) e dove sono cresciuti i sui tre figli. Chi l'ha conosciuto bene ne ricorda la dedizione al lavoro e nello sport, l'impegno nel pugilato, il sostegno che dava quotidianamente alla sua numerosa famiglia e ai tanti amici che aveva tra Pesaro, Chiaravalle e Osimo. Un uomo di buon cuore, altruista. 

Sabato il funerale

Il funerale si terrà sabato a Ginestreto o Villa Fastiggi, dipenderà dallo spazio a disposizione. Gli amici del pugilato e la famiglia lo ricordano con poche sentite parole: «Sarai sempre nel nostro cuore, lo ricorderemo come una persona gioiosa che nella vita si è sempre impegnato e sacrificato, disponibile con e per tutti».

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