A Fano nasce il comitato dei residenti di viale Cairoli contro il progetto del sottopasso: «La mobilità da ripensare»

A Fano nasce il comitato dei residenti di viale Cairoli contro il progetto del sottopasso: «La mobilità da ripensare»
A Fano nasce il comitato dei residenti di viale Cairoli contro il progetto del sottopasso: «La mobilità da ripensare»
di Massimo Foghetti
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Martedì 17 Ottobre 2023, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 18:44

FANO - Le rimostranze sorte spontaneamente contro la realizzazione dell’ampliamento del sottopasso di viale Cairoli, comprensivo dell’abbattimento di 18 alberi che ora costeggiano il viale, hanno spinto i residenti ad organizzarsi in un vero e proprio comitato che ieri si è presentato alla città organizzando un incontro nella chiesa del Suffragio. Anche se ridimensionare il progetto del sottopasso in modo che le nuove strutture impattino meno in una delle zone più rappresentative della città, costituisce il primo obiettivo perseguito dal comitato, questo non è l’unico.  

I vantaggi climatici

Gli alberi vanno preservati, assicurano frescura, qualificano l’immagine e producono ossigeno, quindi si stimolano i progettisti a elaborare un nuovo progetto che si intoni meglio con l’ambiente, invece di modificarlo in termini devastanti. Ma non è tutto. Stando a quanto hanno illustrato il portavoce Alberto Torta e altre due rappresentanti, Francesca Uguccioni e Sonia Caselli, l’intento è quello di inquadrare la funzione del viale nel contesto cittadino. Viale Cairoli è certamente uno dei viali più importanti della città, vuoi per la sua singolare ampiezza, dotato com’è di due controviali, vuoi perché collega il centro storico con la spiaggia del Lido che è una delle più rappresentative della Fano balneare.

Manutenzione trascurata

Purtroppo da tempo è stato molto trascurato: alberi tagliati non sostituiti, aiuole incolte, cordoli sbrecciati, un aspetto tutto sommato dimesso, specie se paragonato all’aspetto di decine di anni fa, quando viale Cairoli figurava sulle più belle cartoline di Fano.

Esiste poi un problema di viabilità.

«Va sottolineato – ha dichiarato Alberto Torta – che rispetto a 20 anni fa o 30 anni fa l’aumento del traffico motorizzato sulla carreggiata centrale ha spinto le biciclette, comprese quelle elettriche che transitano ad una velocità maggiore, a transitare sui controviali, specie in quello che si innesta sul sottopasso. Immagino che cosa accadrebbe se fosse realizzato il camminamento lungo 136 metri, di cui 56 di scoperto sul lato monte relativo alla struttura in questione, pronta a diventare una pista da infilare a grande velocità dalle due ruote!».
C’è poi un problema di parcheggi: già è difficile in situazioni normali per i residenti trovare un posto macchina libero nelle vicinanze della propria abitazione; cosa che diventa impossibile reperire durante gli eventi e gli spettacoli. Il disagio sarebbe sopportabile se fosse a disposizione il parcheggio di viale Kennedy, ma – ahimé – nemmeno in questo si trova posto e non di rado i residenti, come dichiarato dal loro portavoce, sono stati costretti a parcheggiare la macchina nella grande area di sosta di via Giustizia. 

La fruibilità complessiva

«Quindi, pur consapevoli – conclude il comitato – che vada risolto il nodo dell’accesso al Lido per pedoni e bici, senza che questi siano costretti ad imboccare la pericolosa via Fabio Filzi, riteniamo sia necessario valutare in modo unitario le problematiche che sono state esposte, ripensando alla fruibilità, in termini di mobilità e servizi, di tutto il viale, dalla statale Adriatica a piazzale Amendola».

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