Posta sui gruppi whatsapp le foto sexy della sua ex: finisce con il patteggiamento

Posta sui gruppi whatsapp le foto sexy della sua ex: finisce con il patteggiamento
di Luigi Benelli
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Giovedì 26 Gennaio 2023, 03:15 - Ultimo aggiornamento: 15:30

PESARO - Accusato di stalking e revenge porn, ieri il patteggiamento. Il fatto riguarda un ragazzo pesarese 20enne finito a processo davanti al gup, con rito abbreviato, per atti persecutori, lesioni personali, diffusione illecita di immagini sessualmente esplicite e violazione di domicilio.

Il giovane aveva una relazione con una sua coetanea e sin da subito avrebbe iniziato a mostrare atteggiamenti di controllo dovuti alla gelosia. Chiedeva conto delle sue uscite, delle amicizie e dell’abbigliamento che la ragazza portava. Per l’accusa un comportamento pressante tale da far scattare nella ragazza uno stato d’ansia. 


La ricostruzione


Finchè la ragazza non ha deciso di troncare la relazione, decisione mai accettata dal giovane che dopo aver chiesto dei chiarimenti si è presentato a casa di lei.

Non un incontro facile tanto che di fronte al rifiuto di farlo entrare nell’abitazione lui è riuscito comunque a introdursi all’interno provocando una colluttazione tale da far finire la ex al pronto soccorso. Non è tutto, il giovane aveva anche diffuso in una chat con i suoi amici un’immagine osè della ragazza a sua insaputa. Una foto che è rimbalzata in vari gruppi whatsapp con prevedibili conseguenze. Il limite era stato superato e lei lo aveva denunciato. Tutto è finito agli atti, motivo per cui il ventenne è stato accusato anche di “revenge porn” ed era scattato il divieto di avvicinamento alla ex.


L’imputato


Ieri, difeso dall’avvocato Francesco Coli, l’imputato ha patteggiato 1 anno e 2 mesi con pena sospesa. Un beneficio condizionato all’esito del percorso di recupero per uomini maltrattanti in un centro apposito. La ragazza si è costituita parte civile con l’avvocatessa Cecilia Ascani, con una richiesta di risarcimento di 70 mila euro. Il patteggiamento non permette un riconoscimento del danno economico, dunque questo aspetto potrebbe essere valutato in sede civile.
 

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