Sit-in in via Sala a Villa Fastiggi, in cento per dire «No all’impianto fotovoltaico a terra
Questo è terreno agricolo coltivato»

Sit-in in via Sala a Villa Fastiggi, in cento per dire «No all’impianto fotovoltaico a terra»
Sit-in in via Sala a Villa Fastiggi, in cento per dire «No all’impianto fotovoltaico a terra»
di Thomas Delbianco
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Domenica 4 Febbraio 2024, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 12:05

PESARO «No all'impianto fotovoltaico sul terreno di Villa Fastiggi e a tutti quelli che si vogliono realizzare sulle aree agricole».

La contestazione

Un centinaio di persone ha partecipato ieri mattina a Villa Fastiggi al sit-in di protesta organizzato, lungo Strada in Sala, dall'associazione Upupa, insieme ai cittadini della zona, contro il decreto legislativo 199/2021 che individua superfici agricole come idonee all'installazione di impianti a fonti rinnovabili.  In particolar modo, l'associazione Upupa, rappresentata dalla presidentessa Flavia Magi, si schiera contro il progetto di un nuovo impianto fotovoltaico su un terreno agricolo fino ad oggi coltivato in zona Villa Fastiggi, tra la montelabbatese e il fiume Foglia. Tra i promotori, c'è il consigliere comunale Luca Di Dario Pagnoni: «La manifestazione ha avuto una nutrita partecipazione - dice - speriamo che sia un inizio per cercare di sensibilizzare al massimo questa problematica. Considerato che il fotovoltaico ci deve essere, meglio sopra i tetti piuttosto che nei terreni agricoli. Mi farò carico insieme al mio gruppo consiliare (Pd) di presentare una mozione in consiglio comunale per intervenire negli uffici preposti».

Presente Biancani

Presente al sit-in anche il vice presidente del consiglio regionale Pd Andrea Biancani: «Sono contrario all’impianto fotovoltaico sui terreni agricoli di Villa Fastiggi, così come a tutti i progetti di impianti simili in aree che fino ad oggi erano coltivate. Stanno arrivando nei Comuni di tutta la Regione tantissime richieste per realizzare questo tipo di progetti, in particolare da quando a livello nazionale è stato stabilito che questo tipo di impianti sono opere "di pubblica utilità, indifferibili e urgenti" e quindi la procedura di approvazione dei progetti può essere semplificata. Una facilitazione che doveva essere bilanciata da linee guida nazionali e da indicazioni regionali su quali fossero le aree idonee e non idonee a tali impianti. Ad oggi, ad oltre due anni dall'approvazione del decreto legislativo n.199 del 2021 tali linee guida governative non sono mai state emanate. Le nuove norme stabiliscono che le Regioni debbano indicare quali sono le aree idonee per gli impianti di energia rinnovabile, ma sulla base di criteri nazionali che dovevano essere pubblicanti nel 2022 ma non sono mai usciti. Per questo, da ottobre 2021, stiamo sollecitando la Regione, con diversi atti ispettivi, affinché Governo e Regione individuino le aree idonee e non idonee.

Lo stop

«Come Gruppo del Pd in consiglio regionale, abbiamo anche presentato, ormai da quasi un anno, una proposta di legge regionale, a prima firma del consigliere Cesetti, proprio per individuare le aree idonee e non idonee, in attesa delle linee guida nazionali che tardano ad arrivare, così come già fatto dal Veneto ma viene tenuta ferma in Commissione dalla nuova maggioranza regionale. Non c’è nessuna contrarietà alla rinnovabili - precisa Biancani - ma solo alle scelte di dove collocare gli impianti».