PESARO - Non voleva che si vestisse all’occidentale e le controllava il telefono con una applicazione. Ieri davanti al collegio del tribunale di Pesaro si è tenuto il processo a carico di un 36enne marocchino accusato di maltrattamenti in famiglia aggravati dal fatto di averli commessi anche in presenza dei bambini.
La testimonianza
Ieri in aula, il racconto della vittima, anche lei marocchina, e di altri testi dell’accusa.
E chiedere conto di ogni contatto che per lui poteva essere sospetto. Non solo, avrebbe anche trovato il modo di controllarla tramite il gps del telefono, così da vedere i suoi spostamenti. Urla e commenti che sarebbero avvenuti anche in presenza dei figli. Fino a quando la donna ha deciso di denunciare e raccontare tutto alle forze dell’ordine.
L’indagine è stata portata avanti e il fascicolo è finito sul tavolo della procura che ha chiesto il rinvio a giudizio per l’uomo. La donna si è costituita parte civile tramite l’avvocatessa Cecilia Ascani che è pronta a chiedere un risarcimento. Ad aprile il proseguo del processo. Dall'altra parte invece la difesa dell'imputato è pronta a smontare le accuse e ricondurle nell'alveo di una separazione familiare conflittuale.