PESARO - Niente ricovero in una Rems o arresti domiciliari con braccialetto elettronico per Michael Alessandrini: il giudice di sorveglianza ha respinto l’istanza presentata dal legale. Resterà in carcere a Pesaro il 30enne reo confesso dell’omicidio dell’amico, il 27enne Pierpaolo Panzieri, ucciso con 17 coltellate il 20 febbraio scorso nell’abitazione di via Gavelli dopo una cena insieme.
L’avvocato Salvatore Asole a inizio ottobre si era recato nel carcere pesarese di Villa Fastiggi dopo aver saputo che il suo assistito vi era stato trasferito da Ascoli, in una struttura che permetteva cure e e isolamento e dove Alessandrini era detenuto in regime di osservazione dalla scorsa primavera e dove aveva ricevuto le visite del collegio peritale che aveva poi redatto la perizia sulle sue condizioni psicofisiche.
La relazione
L’8 settembre scorso il collegio dei periti, dopo diversi colloqui con il 30enne, aveva concluso per la semi-infermità di mente con una capacità fortemente scemata di intendere e di volere.
A questo proposito aveva formulato due possibilità alternative: un ricovero cautelare in una Rems, ovvero una casa di cura psichiatrica per l’esecuzione delle misure di sicurezza o, in subordine, gli arresti domiciliari con la dotazione del braccialetto elettronico di sorveglianza. Il giudice ha rigettato l’istanza dell’avvocato in quanto mancherebbero elementi medici a supporto della richiesta. Tra l’altro nella perizia si parla anche della «pericolosità sociale» di Michael. Alessandrini rimarrà dunque detenuto nella casa circondariale di Pesaro.
Per quanto riguarda il procedimento penale, ora toccherà alla procura a formulare il capo di imputazione definitivo che scioglierà i dubbi sulle aggravanti. Se non fosse contestata la premeditazione la difesa è pronta a chiedere un rito abbreviato usufruendo di tutte le attenuanti del caso a partire dalla semi-infermità e comportamento processuale, oltre che allo sconto di pena di un terzo. Sabato 14 ottobre Pierpaolo Panzieri avrebbe compiuto 30 anni. La famiglia, tutelata dall’avvocato Paolo Biancofiore, ha voluto ricordarlo con una toccante lettera aperta firmata dalla mamma Laura Gentilucci.