PESARO Quando la “cittadella psichiatrica” sarà disseminata tra Pesaro, Fano e le aree interne, si rischia che i medici passino più tempo in auto, a fare la spola da una sede all’altra, che a visitare i pazienti. Forse saranno ribattezzati i “pendolari della salute mentale”, una singolare modalità di lavoro che solo a pensarci adesso, che tutto è a portata di mano nel centro specializzato di Muraglia, sembra assurda.
Lo spezzettamento
Ma il disagio dello spezzettamento di un centinaio di posti letto, ambulatori e uffici graverà anche sugli ospiti stessi, in condizione di fragilità nelle Comunità protette maschile-femminile e nella Struttura riabilitativa residenziale, e sui familiari sempre in ansia per il disagio psichico dei loro cari.
L’Ast 1 ha scelto di prendere in affitto alcuni locali messi a disposizione dai privati con un bando e sono ancora in corso le trattative con i pochi soggetti che si sono fatti avanti. Vale a dire William Guerra, per il suo residence Civitas benefit ad Apsella e gli ambulatori in via del Novecento, e la coop di Santa Colomba.
Soluzioni che hanno sollevato perplessità di cui si è fatto interprete il vicepresidente del consiglio regionale Andrea Biancani del Pd con una nuova interrogazione presentata nei giorni scorsi alla giunta Acquaroli. «Si demolisce la “cittadella psichiatrica” di Muraglia, sono a rischio circa 100 posti letto e ambulatori che verranno sparpagliati in luoghi diversi e anche fuori città - rilancia l’allarme Biancani -. Dove e quando saranno spostati i servizi? Il trasferimento di Psichiatria a Fano sarà temporaneo o definitivo?».
Un presidio, quello per la salute mentale, «che andrebbe irrobustito, non messo in difficoltà, anche alla luce dell’aumento di richieste, dell’abbassamento dell’età dei pazienti e dell’aggravarsi di alcuni squilibri mentali fuori controllo, come evidenziato da recenti episodi di cronaca nera». A farne le spese saranno i pazienti, le famiglie, il personale medico e non solo. «Nell’accordo del 2022 - sottolinea Biancani - la Regione aveva indicato destinazioni in strutture non idonee, dove si svolgono lavori e una ancora da costruire. Essendo in ritardo e non avendo altri spazi, l’Ast 1 ha pubblicato un bando per cercare strutture in affitto. Ma dove andranno tutte le realtà di Muraglia?».
La Rsa “Tomasello” doveva essere trasferita a Casa Roverella di Santa Colomba, risultata non idonea. La Struttura riabilitativa residenziale sarebbe stata collocata al Galantara, ma sono in corso i lavori. Il Centro di salute mentale era destinato alla nuova sede del Distretto, non ancora individuata. Infine le Comunità protette sarebbero state ospitate nel nuovo Ospedale di comunità di Mombaroccio, ancora in fase di progettazione. Insomma, tutto da rifare.