PESARO È un grande tendone di preghiera quello allestito temporaneamente dall’Arcidiocesi per l’emergenza, in questo caso religiosa, dei circa 300 fedeli che vivono alla Torraccia. Uno dei quartieri più recenti, nato come area della grande distribuzione, di uffici, negozi, ambulatori e capannoni artigianali, dove non esistono chiese e luoghi di culto nonostante nel frattempo anche qui sia cresciuta una popolosa zona residenziale. Si è fatto quindi di necessità virtù ed è nato un nuovo accampamento dello spirito, esperienza inedita per Pesaro, che resterà allestito fino a Natale per celebrare tutti insieme le festività più sentite dell’anno.
Soluzione transitoria
Un hub di 12 metri per 12, in tutto 144 mq, messo a disposizione dal Comune e innalzato da un gruppo di volontari in piazzale Vittime Heysel, in fondo a via dei Frassini, nei pressi della rotatoria tra via degli Abeti e via degli Olmi.
La nomina
Nel caso della Torraccia è stato nominato don Michele Rossini e al suo fianco ci sono don Alberto Levrini e don Lorenzo Volponi. Il maxi tendone è stato inaugurato domenica scorsa, 29 ottobre, con una santa messa pomeridiana molto affollata presieduta dall’arcivescovo Salvucci proprio per istituire la Comunità pastorale e nominare i parroci che si devono prendere cura del gruppo. Ma è il futuro che a tutti sta a cuore e interessa conoscere.
Il progetto
«Se abbiamo già il progetto per una nuova chiesa? - risponde don Michele -. Siamo operai della Vigna, spetta all’arcivescovo don Sandro individuare la soluzione migliore. Il centro è stato montato per l’avvio della pastorale e resterà un punto di riferimento provvisorio, grazie alla sensibilità del Comune. Prima monsignor Salvucci andava alla Torraccia ogni sabato mattina a evangelizzare all’aperto, nelle vie del quartiere, per fare sentire la presenza della vita cristiana anche in questa zona. Alcuni volontari si erano organizzati per coinvolgere gli abitanti del quartiere passando casa per casa. Poi è nata l’idea di dare un minimo di stabilità alle celebrazioni con il nostro accogliente tendone».
L’impegno
Un impegno di non poco conto per Rossini: «Quando l’arcivescovo mi ha proposto la nuova avventura - racconta il sacerdote - sono stato un po‘ perplesso sulla difficoltà di stabilire un coinvolgimento in questo luogo che mi sembrava indifferente e ostile. Poi il Signore mi ha messo alla prova. In questi pochi giorni passati alla Torraccia per i preparativi, ho potuto apprezzare la partecipazione di famiglie che si sono offerte di loro iniziativa per dare una mano e aprire le loro case. Quindi, un grazie al Signore, che ci invita ancora una volta a sentirci una comunità, cioè un nucleo guidato dal suo amore di Padre. Ma perché ciò sia possibile dobbiamo impegnarci ad aprire le porte delle nostre dimore e soprattutto dei nostri cuori».
Le 4 Comunità
Le prime 4 Comunità pastorali sono, insieme a San Martino, San Paolo e Torraccia, quelle Santi Terenzio e Marina a Cattabrighe, Santa Maria delle Fabbrecce, San Lorenzo a Case Bruciate, Tre Ponti e San Giovanni a Babbucce (moderatore don Massimo Regini); Santa Croce, San Luigi e Santa Veneranda (don Mario Florio); Santa Maria Assunta a Montecchio, Corpus Domini a Padiglione e San Donato a Belvedere (don Marco Di Giorgio, il nuovo vicario o meglio “braccio destro” di Salvucci).