Non solo, tutti gli addetti della questura sapevano bene che se la donna avesse chiesto aiuto, i poliziotti sarebbero dovuti intervenire immediatamente. Una storia molto chiara, una minaccia concreta. Che puntualmente si è materializzata il 25 febbraio quando l’auto del 53enne, è stata segnalata dalle telecamere del targa system, l’innovativo sistema che rileva mezzi rubati o sotto l’attenzione delle forze dell’ordine. La sala operativa della Questura ha lanciato subito l’allarme e una pattuglia della Volante si è diretta verso la donna che era in un supermercato per scortarla a casa assieme alla collaborazione della polizia locale.
Sotto casa
L’uomo era proprio sotto casa, violando il divieto di avvicinamento.
Così è stato arrestato. In auto aveva un taglierino di 8 centimetri. Secondo la legge Cartabia dello scorso ottobre, l’arresto è obbligatorio, ma la pena edittale non consente la misura cautelare, motivo per cui l’uomo è stato rimesso subito in libertà. Per lui è scattato l’obbligo di lasciare Pesaro e non farvi ritorno per 3 anni. E l’obbligo di dimora a Roma. Un fatto che aveva portato il Gip di Roma ad aggravare la misura cautelare nei confronti dell’uomo spedendolo in carcere. La prontezza degli agenti di polizia e i sistemi tecnologici avevano permesso di trattare un caso molto delicato. Ieri la sentenza davanti al giudice monocratico con l’imputato difeso dall’avvocatessa Alexandra Tamburini. Il giudice lo ha condannato a 7 mesi con pena sospesa.
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